Per la prima volta dalla sua seconda esperienza in granata, Fabio Quagliarella torna a Torino da avversario. Nel Torino, Fabio è prima diventato calciatore vero: dal 1999 al 2002 la trafila nelle Giovanili, nel 2004-2005 la prima stagione in Prima Squadra, terminata con 34 presenze e 7 gol, e la promozione in Serie A, poi cancellata dal fallimento targato Cimminelli. Il ritorno è arrivato nel 2014, col passaggio dalla Juventus - dove aveva vinto tre Scudetti - al Torino. In granata, una stagione e mezza molto intensa: l'avventura in Europa, con il memorabile gol su rigore a Bilbao, e la vittoria nel derby del 26 aprile 2015, in cui siglò il decisivo gol del 2-1, che permise al Toro di aggiudicarsi un derby vent'anni dopo l'ultima volta. Per riassumere la storia di Quagliarella al Torino, insomma, sarebbe necessario un libro intero. Poi, qualcosa si è rotto.
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Il gesto di Napoli e poi l’addio: Quagliarella, è un ritorno a Torino particolare
Focus On / Il bomber napoletano di nuovo in casa granata per la prima volta dal suo addio, in seguito al gesto di scuse di Napoli. E nel frattempo si è scoperta la verità
Era la notte del 6 gennaio 2016 e il Torino era di scena a Napoli: da sempre, la squadra della città e del cuore di Fabio, napoletano doc. Ma il popolo partenopeo non gli aveva mai perdonato il passaggio dal Napoli alla Juventus, nel 2010: da allora, in ogni ritorno al San Paolo, Quagliarella è sempre stato sommerso di fischi. Anche quella sera, insulti e contumelie lo accompagnarono mentre prendeva la rincorsa dal dischetto. Il destro finì in rete, regalando il provvisorio pareggio al Torino. Poi il gesto di scuse verso la curva del Napoli: qualcosa che non gli è stato perdonato dalla frangia più calda del tifo granata. Il rapporto con la piazza, in quel preciso istante, si ruppe definitivamente e non servirono a nulla i tentativi di riconciliazione sui social e allo stadio, con quel giro di campo prima di Torino-Empoli della settimana successiva. Il 31 gennaio venne ufficializzato il passaggio di Quagliarella alla Sampdoria.
Il messaggio con cui Quagliarella ha dato l'addio al Torino
In blucerchiato, Quagliarella ha dimostrato di avere ancora molto da dare al calcio, come dimostrano gli otto gol di questa stagione. Ma solo poche settimane fa è arrivata la verità su quel gesto di scuse verso i tifosi del Napoli, che fece infuriare i tifosi del Torino, e sul passaggio di Quagliarella alla Juventus nel 2010: tutte conseguenze di una terribile vicenda di stalking, conclusasi con la condanna del persecutore che gli rese impossibile la permanenza nella squadra del cuore, che l'attaccante ha raccontato con una intensa intervista alle Iene.
Il popolo del Napoli ha poi perdonato il "suo" attaccante, un figlio della città che abbandonò contro la propria volontà, con uno striscione a lui dedicato durante una partita interna. Vedremo se succederà qualcosa di simile anche sabato, quando Quagliarella, guidando l'attacco della Sampdoria di Giampaolo, tornerà per la prima volta da avversario nello stadio della squadra che l'ha visto crescere: chissà quante emozioni giostreranno nella testa di "Quaglia", quando alzerà lo sguardo e rivedrà la Curva Maratona.
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