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Il Torino si conferma grande con le “big”, ora Falque e Verdi per crescere con le “piccole”

Focus on / Con il Napoli è maturato l’ottavo risultato utile consecutivo con le “big six” dello scorso campionato. Con il rientro dello spagnolo e con l'acquisto del trequartista dovrà cambiare l’attitudine nei match più abbordabili

Andrea Calderoni

Uno 0 a 0 importante contro il Napoli. Un pareggio che ha mosso la classifica e ha dimostrato che il Torino può stare nelle prime posizioni della Serie A. Una prestazione che ha confermato, una volta di più, una piacevole costante nel 2019 granata: contro le big del campionato il Torino non perde. Dall’inizio dell’anno solare, infatti, la squadra di Walter Mazzarri è capitolata soltanto una volta (a gennaio con la Roma) contro una delle prime sei compagini della stagione 2018/2019. Il dato è realmente interessante, soprattutto perché è supportato da un numero veramente significativo di punti all’attivo nel 2019: 18 sui 27 disponibili. La striscia di risultati utili consecutivi si è allungata al “Grande Torino” domenica prima della pausa per le Nazionali e adesso le gare senza sconfitte contro le “big six” sono diventate ben otto. Tra l’altro, soltanto in tre di queste otto sfide il Torino ha incassato reti (Juventus sul finire del passato torneo, Atalanta e Milan lo scorso mese).

MENTALITA’ Il Torino, perciò, anche con il Napoli ha confermato la propria indole ad essere una squadra grande con le grandi. Il fattore mentale incide parecchio su questo fatto. La formazione di Mazzarri sembra trovarsi a suo agio nei match in cui è vietato commettere il singolo errore, in cui, in altre parole, è vietato staccare la spina anche solo per un minuto. I granata riescono in tali circostanze a stare nella partita dal 1’ all’ultimo minuto e anche così si spiega l’imperforabilità di Salvatore Sirigu nelle gare con le grandi del campionato. È ovvio, però, che il Torino se vorrà ambire a qualcosa di più nel futuro dovrà far propria questa mentalità anche nelle partite, sulla carta, più abbordabili. Per intenderci il salto di qualità del Torino si compirà se non si ripeteranno più prestazioni poco lucide e poco affamate come quelle con Lecce e Sampdoria.

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LA TATTICA - Dietro ai 18 punti nelle ultime otto gare con le “big six” gioca anche un ruolo determinante la disposizione tattica dei granata. Ormai è assodato il fatto che il Toro di Mazzarri è più bravo a far giocare male gli avversari piuttosto che a proporre un calcio spumeggiante. Tuttavia, considerando la qualità in rosa del Torino, non sempre i granata possono affrontare le partite di rimessa. Quando l’avversario lo permette (di solito accade, per l’appunto, con le migliori compagini del torneo) il Toro ottiene grandi risultati, mentre quando sono i granata a dover impostare ritmo e giocate la situazione si complica e la vittoria fa più fatica a maturare. Il rientro di Iago Falque e l’inserimento in rosa di Simone Verdi potrebbero cambiare l’attitudine della squadra, facendola approdare in una nuova era, in cui la concretezza con le “big six” è abbinata all’ariosità di manovra con le squadre che stanno dietro in classifica.

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