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Il Toro non ingrana, sotto processo il 3-5-2: assolto o condannato?

Approfondimento/ Quando ci si trova in una situazione di classifica non certamente positiva, si tende a mettere in discussione tanti aspetti, perchè si sa, siamo un pò tutti...

Lorenzo Bonansea

"Nei momenti in cui i risultati scarseggiano ad arrivare, i dubbi affiorano continuamente e rendono precarie anche le convinzioni più radicate. La squadra gioca a tratti, i gol scarseggiano (quella contro il Palermo è stata l'unica partita di campionato con due reti, insieme alla ormai lontana sfida di Cagliari), la manovra non sembra brillante e anche gli errori dei singoli cominciano a pesare. Tante piccole disattenzioni, passaggi sbagliati o disimpegni affrettati che alla fine incidono e che potrebbero essere anche conseguenza di una posizione in campo non ancora solidamente occupata da alcuni membri della squadra. Sul banco degli imputati, non c'è certamente il tecnico, che ha ampiamente dimostrato le sue indubbie doti in questi anni, ma il modulo. Esistono squadre e moduli che insieme non ingranano e che per esprimersi al meglio hanno bisogno di una svolta. Ecco allora che questo 3-5-2, perfetto l'anno scorso, potrebbe non dare risultati anche quest'anno.

"CONTRO IL 3-5-2 - Nel calcio cambiare è spesso un rischio, certo, ma a volte anche una necessità. Fossilizzarsi su un modulo specifico con schemi ben definiti diventa, oltre che noioso, tremendamente prevedibile: le squadre di Serie A ormai sanno come affrontare il Torino. Come due anni fa il 4-2-4 aveva fatto il suo corso, ora è arrivato il momento di deporre il 3-5-2. Senza la velocità di Cerci e Immobile il modulo è “spento”, lento sia davanti che dietro e i tocchi rapidi e i “veli” spesso si concretizzano in un nulla di fatto. Nonostante la pressione che il Toro riesce ad apportare in avanti, poche volte si rende davvero pericoloso: ci vorrebbe più supporto in attacco e più vogli di osare. Con un acquisto di livello a gennaio per il reparto avanzato e uno a centrocampo, si potrebbe finalmente provare un 4-3-3 più spavaldo e più spettacolare, con il vantaggio aggiuntivo di disperdere meno energie utilizzando meno uomini tra mediana e difesa. Infine, vista la difficoltà in classifica e generale della squadra, è evidente che non è stata costruita adeguatamente per il 3-5-2: con innesti sensati si può dare una scossa positiva.  

"A FAVORE DEL 3-5-2 - Pazienza, ci vuole pazienza. Tanti volti nuovi, molti dei quali stranieri, non possono adattarsi al calcio italiano in così poco tempo ed in particolare agli schemi piuttosto esigenti e precisi di mister Ventura. Come ricordano tutti i calciatori interpellati, in Italia prevale la tattica. Tattica ovunque, spesso maniacale, che rende il nostro campionato uno dei più difficili da giocare al mondo. Il problema del tempo non è il solo. Accorre in aiuto una grande massima proverbiale, di quelle che non passano mai, per esprimere efficacemente un concetto: “chi lascia la via vecchia per la nuova..”, non è detto che risolva i problemi. Anzi. Un cambio di modulo proprio ora potrebbe comportare ulteriore confusione nella testa dei giocatori e ritardo aggiuntivo rispetto ai piani del mister. Inoltre, se è vero che il 3-5-2 non sta dando i frutti sperati, è anche corretto sostenere che la squadra è stata formata in estate per adattarsi a questo modulo. Un cambiamento svaluterebbe tutte le scelte fatte finora e creerebbe non pochi problemi a Ventura stesso nonché alla società. Il problema infatti non è il modulo, ma gli interpreti: senza snaturare la situazione e con qualche buon acquisto si può andare lontano.

"Assolvere o no questo modulo? Tentare di cambiare o non rischiare? Premesso che non sembra essere previsto alcun cambio di modulo, nel calcio si sa, sono un po' tutti allenatori e ognuno schiererebbe la formazione a suo modo. Solo a bocce ferme, guardando la situazione conclusa, si potrà stabilire chi aveva, a suo tempo, ragione. 

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