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Inter-Torino 1-1, oggi ha ragione Mihajlovic: mosse e cambi sono azzeccati

Testa a testa / Il tecnico granata prepara la partita perfettamente, e non sbaglia una mossa. Spalletti ha il merito di cambiare in corsa

Federico Bosio

"Il risultato maturato dal Torino sul campo di un'Inter seconda - ora terza - in classifica è prezioso, a maggior ragione per il modo in cui è arrivato: i granata sembrano lontani parenti di quella squadra che poche settimane fa appariva in piena crisi, ed a San Siro hanno accarezzato l'idea del colpo grosso contro una delle formazioni più attrezzate del campionato, per larghi tratti. Se precedentemente le cause del periodo negativo erano da imputare principalmente a Sinisa Mihajlovic, ed è stato fatto, soprattutto per motivi di tipo tattico e caratteriale, adesso ecco che proprio al tecnico granata è altrettanto giusto elargire elogi e riconoscimenti. Già, perchè buona parte dei meriti del punto conquistato ieri pomeriggio sono da attribuire all'allenatore serbo.

"Questa volta Mihajlovic non sbaglia praticamente niente, azzecca tutte le scelte - iniziali ed a partita in corso - e prepara una partita tatticamente perfetta. Ogni decisione si rivela corretta, e l'Inter ne soffre sensibilmente. L'azzardo di far debuttare in un incontro così complicato Burdisso viene premiato come probabilmente meglio non avrebbe potuto, ma si tratta solamente dell'ultima delle scommesse vinte dal tecnico nella giornata di ieri. Partita, si diceva, preparata in maniera ineccepibile dal punto di vista tattico; la differenza l'hanno fatta fondamentalmente due mosse: la prima, possibile grazie al ritrovato centrocampo a tre, è stata quella di piazzare Rincon "attaccato" a Borja Valero, ovvero sia la principale fonte di gioco dei nerazzurri. Il venezuelano ha marcato il dirimpettaio a uomo concedendogli di fatto spazi minimi, ed infatti lo spagnolo è apparso decisamente più opaco e meno concreto del solito.

"L'altro grande punto di forza interista deriva, in questa stagione, dal gioco sulle fasce, ed è proprio in questo ambito che Mihajlovic ha vinto (stra-vinto) il confronto con Spalletti: i granata sono stati padroni delle corsie. La mossa del tecnico serbo è stata quella di portare non soltanto gli esterni - Ljajic e Iago Falque - ma anche i terzini, ad alzarsi costantemente per supportare l'azione offensiva e spingere, creando superiorità numerica ed andando spesso e volentieri al traversone. In questo modo, i movimenti di Ansaldi e De Silvestri hanno costretto un comunque molto positivo Candreva ed un invece evanescente Perisic a rincorrere i terzini granata anzichè a pungere come e quanto avrebbero voluto. Non è un caso, tra l'altro, che il Torino abbia trovato la rete del vantaggio proprio grazie ad un dialogo tra De Silvestri e Iago Falque, con lo spagnolo che è scappato via sulla corsia destra.

"Duello vinto quindi a tutti gli effetti? Mihajlovic questa volta lo meriterebbe eccome, per una preparazione della partita perfetta che è proseguita anche nel corso della sfida, con gli stessi cambi arrivati nei ruoli e nei momenti più opportuni. Spalletti ha però il merito di trovare la soluzione alla seconda tattica esplicata, con una contro-mossa 'vincente': l'inserimento di Brozovic al posto di Nagatomo, passando così ad un ancor più offensivo 3-4-1-2. In questo modo i granata hanno dovuto correre ai ripari aumentando la densità nella zona centrale, quella occupata dal croato, ed inevitabilmente lasciando un po' più scoperte le corsie laterali. Una mossa che in qualche modo ha pagato, perchè la rete del pareggio di Eder nasce da un bello scambio sulle fasce tra Candreva e Perisic.

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