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Juric, che rapporto con i tifosi: “Mi piacciono spirito Toro e appartenenza”

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Juric e i tifosi vogliono un Toro forte. Ora la società deve essere all'altezza delle ambizioni del tecnico.

Giacomo Stanchi

Juric è ambizioso come i tifosi granata, che più volte gli hanno intonato cori anche nell’ultimo match di campionato contro la Roma. Il croato difficilmente verrà messo in discussione dopo questa stagione, conclusa a 50 punti, decisamente migliore delle ultime tribolatissime, terminate con salvezze arrivate solo nelle ultime giornate. Il mister è riuscito a ridare fiducia e coesione ad un ambiente che sembrava quasi spento. Più volte, però, il tecnico ha evidenziato la grande voglia di tornare a vincere e a lottare per posizioni d’alta classifica del popolo granata. Juric è diventato quasi il portavoce dei tifosi che chiedono a gran voce un Toro coraggioso e capace di poter ambire a traguardi importanti.

JURIC E UN “TORO FORTE” - “Io vorrei creare un Toro forte: avere tutto e subito è impossibile, ma sin da subito occorre dare dei segnali". Così Juric aveva dichiarato nella conferenza stampa di presentazione al Torino. Il mister è ambizioso: vuole ottenere risultati importanti. La tifoseria si è accorta che ha nel suo allenatore un baluardo per portare le proprie richieste alla presidenza. Un “Toro forte” è quello che chiedono i tifosi ed è quello che vuole Juric. Ciò che serve sono calciatori di livello adatti al suo gioco in grado di fare la differenza. Questi non sono arrivati in tutti i reparti e i “buchi” sono stati riempiti parzialmente solo con un buon mercato invernale (sono arrivati Ricci, Seck, Pellegri e Fares, mai utilizzato a causa dell’infortunio) dietro alle richieste del tecnico.

JURIC E UN AMBIENTE SPENTO - Il Toro quest’anno ha avuto sin da subito un rendimento casalingo di buon livello, ma la risposta dei tifosi è stata particolarmente fredda quanto a numero di presenze allo stadio. Prima del derby di ritorno, dopo alcune partite senza i tre punti, Juric si lasciò andare a dichiarazioni in cui notava una discrepanza tra la grande passione percepita in città e la bassa affluenza: "Ci sono delle anomalie: c'è un grande tifo ma lo stadio è vuoto. Percepisco attenzione della gente e della stampa, anche da questo si capisce la grandezza della squadra. Ma poi quando ci sono le partite lo stadio è vuoto". Ha così continuato: "È giusto che ci sia ambizione perché il Toro torni ad essere di nuovo grande, ma alti e bassi ci possono stare, serve un po' di normalità. Sento che potrebbe esplodere tutto in senso positivo, ma allo stesso tempo basta poco perché si torni subito alle critiche”. Nonostante queste strigliate, il popolo granata ha eletto a suo condottiero il croato. Le sue analisi, sempre così limpide e senza mezzi termini, gli hanno permesso di avere una fiducia che ai suoi predecessori è talvolta mancata.

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JURIC E LE PROVOCAZIONI AL CLUB - Juric, prima di Torino-Napoli, ha condiviso le emozioni suscitate dalle celebrazioni del 4 maggio: "E' stato molto emozionante, specialmente quando il Gallo ha letto i nomi, pensi un po' a tutto. Ho visto tanta gente, tante famiglie, ho capito tutto quello che significa il Torino per i tifosi. Mi rimane una sensazione di una grande unità e di una grande ambizione per il futuro". In quell’occasione si è anche detto disponibile a tenere allenamenti a porte aperte. Sicuramente queste parole hanno fatto crescere ancora di più la credibilità del mister agli occhi dei supporters. Juric si è detto più volte disponibile a creare un "Toro forte" e ha capito cosa la gente vede nei colori granata. Questa sua ambizione è venuta fuori anche al termine di Torino-Roma:Bello l’entusiasmo del pubblico, quando cantano il mio nome significa che quello che fanno i giocatori in campo piace. Sul fare di più l’anno prossimo, la mia sensazione è che sì, dobbiamo fare meglio l’anno prossimo e io mi prendo la responsabilità di dirlo. La gente ha questa passione, questa ossessione quasi malata di andare in Europa. E questo mi piace da morire, per cui dico che dobbiamo almeno provarci". Sicuramente questa grande fiducia dei tifosi nel mister gli darà anche maggiore credibilità in sede di mercato. Le sue richieste non potranno rimanere inascoltate. Questa “ossessione malata” ha trovato chi gli dà retta. Ora le scelte societarie di questa estate saranno messe alla prova del tecnico, che vuole vincere.

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