Scuotere il mondo granata cambiando il metodo, restituendo al Torino un'identità, la sua identità. È questo l'obiettivo principale di Ivan Juric, che si è presentato all'ombra della Mole con le idee chiare: "Voglio giocare aggressivamente, con meno paura, con uno spirito diverso. Affrontando le gare attaccando". Facile a dirsi, difficile a farsi, considerando la negatività che aleggia intorno al Filadelfia da due anni a questa parte. Ma il neo allenatore del Toro sa come fare, considerando che il suo Verona è stato una delle squadre più riconoscibili della Serie A negli ultimi due anni: "Siamo riusciti a farlo abbastanza all'Hellas. Io mi sono creato un film nella testa: bisogna dare dei segnali subito, del fatto che il Torino affronta le gare in un certo modo. Che sia riconoscibile, anche nelle giornate storte, per la voglia di provare a vincere su tutti i campi".
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Juric, è una questione d’identità: “Voglio un Toro che provi a vincere su tutti i campi”
Questione di atteggiamento, identità: "Bisogna dare dei segnali subito, del fatto che il Torino affronta le gare in un certo modo"
PARTECIPAZIONE E CORSA - Un lavoro già avviato, che rischia di essere lungo e difficile. Juric dovrà incidere più sulla testa che sulle gambe dei giocatori: "Più che corsa, chiedo partecipazione e attenzione. Chiedo energia emotiva. Poi a me piace un calcio dinamico, in cui si attacca la verticalità, quindi serve gente che viaggia". Nessun timore reverenziale, semmai dovranno essere gli avversari a temere il Toro di Juric: atteggiamento offensivo e una squadra che, anche nelle giornate storte, sia apprezzata per la voglia di vincere su qualsiasi campo.
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