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Le versioni di Rodda e Cairo

Cronaca di una giornata di ordinaria follia granata, in cui si è passati da una firma imminente a una quasi rottura. Non è definitiva o insanabile, stando alle parole dei diretti interessati, ma certamente profonda. Sergio Rodda...

Redazione Toro News

Cronaca di una giornata di ordinaria follia granata, in cui si è passati da una firma imminente a una quasi rottura. Non è definitiva o insanabile, stando alle parole dei diretti interessati, ma certamente profonda. Sergio Rodda ha dichiarato testuale: “Noi siamo prontissimi a risederci attorno a un tavolo. Non abbiamo posto condizioni economiche o chiesto soldi o buone uscite, solo il rispetto degli impegni già presi”. Urbano Cairo: “In questo momento sono molto amareggiato. Pensavo di poter prendere un Toro libero da vincoli, mercoledì di fronte al sindaco mi era stato detto che non c’era nulla di definitivo, invece mi ritrovo 46 contratti tra dipendenti e giocatori. Io ho un progetto, non posso ereditare una squadra costruita da altri. Se non cambia qualcosa, sarà difficile riprendere il dialogo. E purtroppo il tempo passa”. Il candidato presidente ci ha detto che ieri aveva raggiunto un accordo sulla parola “con un bomber che segna molti gol, che il Toro conosce bene. Chissà se domani o dopodomani sarà ancora libero”. Il riferimento è a Massimo Marazzina, uno dei giocatori da cui sarebbe partita la rifondazione. Sergio Rodda, di fronte alle accuse di Cairo, ha così replicato: “Stiamo costruendo una società da zero. Tra una settimana, se non fosse arrivato il posticipo della Lega per le prime due giornate, avremmo dovuto iniziare il campionato. Potevamo mica farlo senza una biglietteria, magazzinieri e professionalità di un certo tipo… Per quanto riguarda i calciatori, ci sono accordi per una dozzina di loro, non credo si tratti di costi insostenibili”. La telenovela continua.