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Longo pre Torino-Sampdoria: “Non esistono formule magiche, dobbiamo essere all’altezza”

Nicolò Muggianu

C'è un augurio speciale che ha ricevuto in questi giorni e che l'ha emozionata?

"Quello della mia famiglia. Perché loro sono sempre stati molto discreti con me, sanno che in questi momenti spesso ci vediamo poco e non ci sentiamo nemmeno. Tramite un SMS i miei genitori mi hanno ricordato che a 10 anni entravo nel portone del Filadelfia; quando mio padre mi portò in quei provini liberi. Quel giorno cominciai la mia avventura al Toro. Per mia madre e mio padre essere venuti oggi a un allenamento a porte aperte allenato da loro figlio è sicuramente toccante".

Quando allenava la Primavera era solito portare la squadra in visita al Museo del Torino e della Leggenda Granata. Riproporrà questa visita anche con la prima squadra?

"E' sempre stata una mia consuetudine perché non essendo in una società come le altre, reputo necessario capire dove ci si trova. Capendo la storia si capisce quali sono le esigenze e le situazioni che contraddistinguono una squadra rispetto a un'altra. In questo non possiamo mancare. Adesso abbiamo poco tempo e abbiamo altre priorità ma credo che in futuro sarà una cosa fattibile; perché far crescere il senso di appartenenza può fare la differenza".

In chiusura di conferenza stampa, Longo prende la parola e aggiunge: "In queste settimane sono stato inondato di messaggi e auguri da tutti, mi spiace non aver risposto a tutti per mancanza di tempo perché chi mi conosce sa che per educazione ci tengo molto a ringraziare chiunque. Per cui colgo l'occasione per ringraziare adesso tutte queste persone con la speranza di ricambiare sul campo offrendo tutto quello che si aspettano e sperano da me".

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