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Ljajic, voto 6.5: qualità e sregolatezza, tra lampi di genio ed esclusioni

Il pagellone / La sua stagione è divisa in tre parti: con Mihajlovic ottima partenza e poi un netto calo causato anche da motivi comportamentali, con Mazzarri prima di fatto quasi mai impiegato e poi determinante e continuo nel finale di stagione

Redazione Toro News

"Fine della stagione, tempo di bilanci: è il momento del tradizionale pagellone di fine anno. Giudicheremo l’annata di ogni giocatore del Torino tenendo conto del rendimento in campo, delle aspettative e del contesto intorno a lui. Per i lettori è sempre a disposizione lo spazio dei commenti per “giudicare” i nostri giudizi.

"Per Ljajic questa avrebbe dovuto essere la stagione della consacrazione definitiva: il presidente Cairo e l’allenatore Mihajlovic l’avevano messo al centro del progetto convinti che insieme a Belotti e Iago avrebbe trascinato il Torino verso le zone nobili della classifica, ma così non è stato. Tuttavia la sua annata non è stata completamente negativa, anzi - con 6 gol in campionato e soprattutto ben 10 assist.

"Luce e buio - La stagione di Ljajic è subito positiva: dopo appena due giornate ha già segnato due gol e il suo bottino è di tre gol e cinque assist dopo quindici giornate. L’obiettivo di Mihajlovic è subito chiaro, ovvero costruire un Torino vincente con Ljajic assoluto protagonista. Ma dopo un accesso diverbio con il suo allenatore contro la Lazio all’Olimpico viene clamorosamente spedito in tribuna: il tecnico perde la pazienza e dalla panchina punitiva passa alle maniere forti escludendolo dai convocati. Un segnale forte che l’allenatore ha voluto dare alla squadra in un momento difficile: tutti uguali e necessità di tornare a giocare bene e vincere; sappiamo tutti come è andata, ovvero che la decisione di Mihajlovic non ha pagato ed è stato esonerato lasciando il posto a Walter Mazzarri

"Rinascita - Dopo l’arrivo di Mazzarri in panchina per Adem è l’inizio di un calvario fatto di ben otto partite consecutive saltate tra infortuni e scelta tecnica. Dal suo arrivo in poi Mazzarri ha retrocesso il serbo a ultima scelta nel reparto offensivo, preferendogli sempre tutti gli altri attaccanti a disposizione, tra cui addirittura l’oggetto misterioso Boyè, poi ceduto in prestito al Celta Vigo. I risultati sul campo inizialmente sembrano dare ragione al tecnico toscano; ma con l’arrivo della primavera risboccia anche il talento serbo che dopo le ottime prestazioni con Fiorentina e Cagliari non lascia più il campo e con tre gol e ben cinque assist trascina letteralmente il Torino a un ottimo finale di stagione dopo quattro sconfitte consecutive tra febbraio e marzo senza di lui. In questo senso è stata decisivo il suo ricollocamento tattico da trequartista nel 3-4-1-2 mazzarriano.

"Perciò in generale la sua stagione può ritenersi più che sufficiente e addirittura ottima se escludiamo i due mesi in cui non è sceso in campo. Il prossimo anno per lui sarà decisivo e solo giocando come nell’ultimo scorcio della stagione appena conclusa potrà veramente trascinare il Torino come tutti si sarebbero aspettai al suo arrivo nell’estate del 2016.

#CAMPIONATOCOPPA ITALIA
Presenze271
Minuti giocati2155′90′
Gol60
Assist100
Cartellini gialli20
Cartellini rossi00
VOTO6.5

Luca Signorelli