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L’uomo giusto sulla fascia giusta

di Andrea Ferrini

 

Il misterioso argentino silenzioso ha stupito un po’ tutti. Voluto da Petrachi nel suo ripescaggio di ex giocatori del Pisa, Zavagno era stato bollato come la riserva...

Redazione Toro News

di Andrea Ferrini

Il misterioso argentino silenzioso ha stupito un po’ tutti. Voluto da Petrachi nel suo ripescaggio di ex giocatori del Pisa, Zavagno era stato bollato come la riserva dell’indiscusso padrone della fascia sinistra, Agostino Garofalo.

Chiamato in causa in seguito al forfait del grintoso terzino, Luciano Germàn Zavagno è entrato in punta di piedi e grazie alla buona dose di esperienza e qualche cross al bacio, merce rara per i tifosi granata, non ha fatto rimpiangere più di tanto l’assenza del compagno di squadra.

Ora però l'argentino deve fare i conti con un’elongazione del bicipite femorale destro che lo terrà lontano dal campo per un paio di settimane. Questo ri-spalanca le porte della corsia sinistra ad Agostino Garofalo, si spera per un pronto riscatto.

Sì perché, dopo aver recuperato dall’infortunio, il difensore campano sembra aver perso parte della sua lucidità. Nei pochi minuti che gli sono stati concessi in partite ufficiali ha lasciato qualche buco di troppo in fase difensiva e sbagliato qualche, solitamente per lui facile, passaggio nelle proiezioni offensive.

C’è da dire che in qualche caso il suo utilizzo è stato un po’ forzato mentre altre volte è stato messo a presidiare la fascia destra, che ha visto il crollo verticale delle quotazioni di Danilo D’Ambrosio (cui è stato preferito addirittura Ogbonna nella gara contro il Modena).

Ora, a meno di sorprese dell’ultimo minuto, Garofalo avrà almeno 180’ per dimostrare di aver recuperato la condizione migliore. La sua grinta e il suo supporto offensivo possono essere un’arma da non sottovalutare nella corsa verso i playoff.

In questo finale di campionato si spera che sia solo la fascia destra a preoccupare Lerda e i tifosi. Ad Agostino il compito di farci dormire sonni tranquilli.

(Foto: M. Dreosti)