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Miha, niente Toro “garibaldino”: a Milano con l’obiettivo del pari

Testa a testa / Prestazione deludente per entrambe le squadre, e il Toro non rispetta gli auspici di Cairo

Federico Bosio

"È conclamato: ci si aspettava decisamente di più. Quegli intrecci che sembravano creati a misura dal destino, quei precedenti tra i due tecnici, ma anche solamente la qualità delle rose e l'importanza della sfida giustificavano il pensiero ad attendersi un incontro più avvincente, più scintillante, giocato in maniera migliore da entrambe le squadre: ed invece Milan e Torino si sono annullate non riuscendo ad andare oltre lo 0-0 e, se è pur vero che i grandi protagonisti della sfida sono stati i portieri, dal punto di vista del gioco e dello spettacolo il match è stato deludente per 'merito' di entrambe le compagini protagoniste. Manovra lenta o frammentata, errori banali in fase di impostazione.

"MENTALITA' DIFENSIVA - Si tratta di un pareggio a reti bianche che ha evidenziato il comune periodo complicato di rossoneri e granata, ma che è costato decisamente più caro ad un Montella esonerato questa mattina piuttosto che ad un Mihajlovic che, tutto sommato, può dirsi soddisfatto del risultato. Sicuramente, però, non della qualità del gioco espresso ed ancor più della mentalità messa in campo, che ha certamente ha un po' disatteso le speranze del presidente Cairo: pochi giorni prima del match in questione, il presidente granata Cairo aveva caricato la sfida auspicando - ed in un certo senso richiedendo - di poter assistere ad "un Toro garibaldino", e questo non è certamente avvenuto. Il Torino ha pensato per larga parte della sfida a difendersi, obiettivo che (grazie soprattutto alla prestazione di Sirigu ed alla mira offuscata dei rossoneri) è in effetti riuscito a raggiungere, ma senza pungere quasi mai.

"SCELTA SENZA SUCCESSO - Formazione rimaneggiata per Montella quella che scende in campo dal primo minuto, ma che risulta 'pasticciona' e confusionaria: l'emblema perfetto della partita - e del momento - del Milan è quel Bonaventura quasi mai al posto giusto e nel momento giusto, spesso impalpabile, ed alla fine sostituito. Sull'altro fronte, Miha decide di rinunciare a Falque per dare fiducia dal primo minuto a Niang, ma ancora una volta il risultato non è quello sperato: il franco-senegalese visto a San Siro ha fatto passi in avanti rispetto alle sue precedenti apparizioni in granata, per lo meno dal punto di vista dell'intensità, ma di certo la prova complessiva non può ancora essere sufficiente. Mihajlovic aveva scelto il franco-senegalese anche per puntare sulla sua velocità, in fase di ripartenza. Ma il Toro non è riuscito a pungere in contropiede.

"BOYE' "TERZINO" - Meglio di Niang ha fatto Falque, subentrato nella ripresa: lo spagnolo è andato vicino al gol e ha dato maggior consistenza al gioco offensivo granata, che nell'ultimissima fase di gara si è reso più pericoloso. Falque che peraltro è entrato al posto di Ljajic, sostituito prima del francese (al 24' del secondo tempo): a detta di Mihajlovic, è stata quella del serbo la prova peggiore. Niang è stato poi sostituito da Boyè, che di fatto ha fatto il terzino aggiunto piuttosto dell'esterno offensivo. Un'altra riprova del fatto che il Torino abbia organizzato ed attuato una prova prettamente difensiva.