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Milan-Torino 1-0, le statistiche: solo un tiro in porta da parte dei granata

I numeri / Quello visto a San Siro è un Toro che ha fatto qualche piccolo passo avanti, ma la sterilità offensiva non è un problema trascurabile

Lorenzo Chiariello

"Contro i rossoneri il Toro ha raccolto la quinta sconfitta consecutiva in campionato. La mano di Longo - rispetto alla brutta partita con la Sampdoria - ha portato qualche piccola miglioria, ma i granata hanno dato prova di avere ancora molte insicurezze in fase di concretizzazione. I dati lo dimostrano. Il Milan ha ottenuto il 53% del possesso ed il divario con il 47% registrato dal Toro non è stato abissale. Lo stesso equilibrio si è riscontrato nei passaggi portati a termine (77% per gli uomini di Pioli, 76% per i granata), ma i rossoneri sono stati senz'altro più concreti.

"PROPOSITIVITÀ - In fase di possesso palla, gli uomini di Longo hanno faticato a tenere su la squadra: l'altezza media registrata dai granata con la palla tra i piedi è stata di 53,65 metri. Il Milan  ha toccato invece i 57,45 metri, portando così il Toro a schiacciarsi, soprattutto nel primo tempo: nei 45 minuti iniziali infatti, la squadra di Longo ha tenuto il proprio baricentro ad un'altezza media di 49, 44 metri, poco al di sotto della metà campo. Tutto ciò, unito alla tendenza dei granata a tenere troppo la sfera tra i piedi, ha inevitabilmente propiziato l'inserimento di Castillejo ed il gol di Rebic.

"OCCASIONI - Il 52% dei palloni toccati dal Milan è stato gestito nella metà campo del Toro. La cosa ha consentito al Diavolo di creare il doppio delle occasioni da gol rispetto ai granata (4 a 2). In più, davanti alla porta avversaria, gli uomini di Pioli sono stati maggiormente precisi: i rossoneri infatti hanno indirizzato 9 conclusioni verso Sirigu e 3 di queste hanno centrato lo specchio, anche se Ibrahimovic e Castillejo sono andati vicinissimi al raddoppio pur non trovando i pali. Per il Toro invece, c'è solo un tiro nello specchio: il (debole) colpo di testa di Belotti su calcio d'angolo nella ripresa. È chiaro dunque che per tornare a vincere, Longo dovrà lavorare anche e soprattutto sulla costruzione del gioco del reparto offensivo che nel girone di ritorno ha trovato solamente 2 reti a fronte delle 17 subite.