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Milan-Torino 5-1 Preventivabile, ma non così

PRIMO TEMPO. Non è un turno facile per il Torino di Camolese che deve andare a giocare a San Siro contro il Milan. I granata scendono in campo sapendo già il risultato delle dirette...

Redazione Toro News

PRIMO TEMPO. Non è un turno facile per il Torino di Camolese che deve andare a giocare a San Siro contro il Milan. I granata scendono in campo sapendo già il risultato delle dirette concorrenti, Bologna e Lecce, che nel pomeriggio hanno perso. L'occasione di allungare quindi è ghiotta, e i giocatori lo sanno. Partono forte i granata, che provano a spaventare il Milan nei primi minuti di gioco. La vittoria in extremis contro il Catania sembra aver dato morale e la pressione iniziale ne è la prova. Ma tutto ciò si rivela solo un'illusione effimera, che si spegna in qualche giro di lancette d'orologio. Le belle speranza lasciano spazio ad una dura realtà: sarà una partita lunga e difficile. I padroni di casa cominciano a macinare gioco e il Torino sembra impotente di fronte allo straripante tasso tecnico rossonero. Inzaghi va in rete al 9', ma è in fuorigioco, i granata sono alle corde e sembra solo una questione di tempo. Infatti, al 12' ecco che arriva la rete del centravanti rossonero, con un colpo di testa da calcio d'angolo. Il Toro accusa il colpo e si rintana nella propria area, senza pungere davanti e rischiando grosso dietro. Al 37', di nuovo Inzaghi, servito da Beckham, raddoppia. Il primo tempo volge così al termine, ma il Torino rischia un passivo più pesante. L'arbitro fischia la fine sul 2-0 ma poteva andare peggio.

SECONDO TEMPO. La ripresa si apre con un cambio per parte, ma per i granata è il secondo. Nel Milan entra Ronaldinho al posto di Pato, nel Torino esce un pessimo Dzemaili (brutta la sua prima prova da "interamente granata") e Saeumel fa il suo esordio con Camolese. Il copione, però, non muta molto: è il Milan a far girare palla, chiudendo nella propria trequarti un Toro spesso incapace di bloccare l'iniziativa rossonera, e quasi moralmente piegato dall'evidente divario tecnico.Rosina non azzecca un passaggio, i centrocampisti non salgono ad aiutarlo, Bianchi è sempre solo; nelle uniche situazioni in cui Abate riesce a raggiungere la zona pericolosa, quando alza la testa vede il centravanti granata sempre solo con un minimo di 4 difensori avversari attorno a lui.Il neoentrato Ronaldinho danza col pallone, e ad un certo punto congela la difesa di Camolese con le sue finte, sino a lanciare Inzaghi in mezzo alle maglie bianche, immobili: la punta rossonera fredda Sereni e fa tre.Il terzo cambio, per il Toro, è ancora una volta forzato, causa infortunio occorso a Rubin, che permette per lo meno agli ammirevoli tifosi accorsi a San Siro di salutare il rientro di Ogbonna.Nel nulla granata, ci si mette anche un errore (umano) dell'arbitro Banti, che assegna un calcio di rigore che probabilmente non c'era, ma che Kakà comunque trasforma. Da un calcio d'angolo sbilenco e pluri-"ciccato" nasce la rete della bandiera del Toro, firmata -incredibile- da Franceschini. Pochi secondi prima del 90' Ambrosini chiude una triangolazione con Kakà e fa 5, così il passivo di Camolese negli ultimi due Milan-Toro diventa un 11-1; ma non è il passato o le statistiche a preoccupare il mister, bensì la pochezza di un organico che crolla sì contro un'avversaria sì di altissimo livello, ma che contro Lecce o Reggina aveva faticato molto di più.