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Obi suona la carica: “Torino e il Torino meritano l’Europa. Noi ci crediamo”

Obi suona la carica: “Torino e il Torino meritano l’Europa. Noi ci crediamo”

Le parole / Il centrocampista granata a La Gazzetta dello Sport: "Mihajlovic non accetta che molliamo e vuole che crediamo nel suo progetto, altrimenti si arrabbia"

Redazione Toro News

Il Toro, tra passato e futuro: Joel Obi, tra i giocatori granata del momento dopo il ritorno dall'infortunio condito dal gol decisivo contro il Cagliari, si racconta oggi in un'intervista a La Gazzetta dello Sport. "Credo sia giunto il momento di dare continuità alla nostra stagione", le parole del nigeriano sul momento del Torino. "A partire da domani contro l’Inter. Abbiamo avuto momenti negativi, ma c’è tempo per rimediare. Il campionato non è finito e i nostri obiettivi sono ancora alla portata. Conosciamo bene le nostre qualità, per questo dico che l’Europa si può raggiungere ancora". Il granata definirebbe la stagione soddisfacente solo se "centrassimo l'obiettivo. Siamo i primi a crederci, quello europeo è un traguardo che la proprietà e la città meriterebbero. Ci sono ancora tanti punti in palio, noi abbiamo una grande squadra e uno spirito eccezionale. In più, abbiamo dei tifosi che non smettono mai di spingerci". 

Che Torino si deve aspettare l'Inter, domani a San Siro? "Una squadra vogliosa di punti. Giocheremo a viso aperto, siamo tosti e arrabbiati. L'Inter comunque è una grande squadra", prosegue Obi, ex della partita, "Sono interista da quando avevo 9 anni. Stanno facendo un grande campionato e auguro loro di vincere lo Scudetto. Se la giocheranno fino alla fine". I 70mila di San Siro spaventano? "Sarà un motivo in più per dimostrare che ce la possiamo giocare con tutti. E poi ci saranno anche i nostri tifosi". Infine, sul rapporto con Mihajlovic: "Ha grande personalità, non molla mai. E non accetta che la gente si abbatta. A lui piace vedere giocatori orgogliosi che credono nel suo progetto, altrimenti si arrabbia. E il ritorno al 4-3-3 per noi non fa differenza rispetto al 4-2-3-1: l'importante è che seguiamo il nostro mister".