Non proprio come Muzzi, ma quasi. Il bomber arrivò proprio quando mancava poco al fischio iniziale, nel 2005, con un sacchetto di plastica contenente gli scarpini da calcio, e uno zainetto in spalla con poche cose; Biagio Pagano é giunto ieri mattina nel ritiro di Crotone quando mancavano poche ore alla partita. Senza conoscere l’allenatore, né i compagni di squadra (con un paio di eccezioni), é stato mandato in campo da Lerda in un momento che sulla carte poteva esporlo a brutte figure: nuovo ai suoi schemi e all’ambiente, e due minuti dopo che i padroni di casa si erano portati in vantaggio.
Lungi dall’esibire timori o esitazioni, si é fiondato sul primo pallone disponibile e non ci ha pensato su un secondo: niente stop, non un pensiero di troppo, ma una girata di prima intenzione precisa e calibrata per Antenucci, e da lì é nato il gol. Una bella iniezione di fiducia, esordire ed essere subito decisivo, per il centrocampista napoletano che proprio poche ore prima aveva compiuto 28 anni.
Pagano é dunque la nota lieta del Toro di ieri. Lasciando da parte modi di dire -che lasciano il tempo che trovano- sul buongiorno che si vede dal mattino e simili, é però lecito porsi domande relative a quello che potrà essere il suo destino; messo in gioco da Lerda quando questi ha deciso di passare al 4-2-4 per rimettere in piedi la gara, nello schema iniziale (il 4-3-1-2) non c’é posto per lui. Potrà risultare tanto importante da far pensare al mister ad un più semplice e funzionale 4-4-2? In uno schieramento del genere, l’ex-Livorno dovrebbe risultare il titolare della fascia sinistra; con Gabionetta, potrebbe essere l’autore di quei cross per Bianchi che anche ieri hanno latitato. Di certo, la sua presenza -ed il suo buon impatto- in squadra allargano le possibilità per Lerda, e forse lo costringono ad ulteriori ripensamenti tattici.
(foto M.Dreosti)
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