Esattamente cinquantacinque anni fa, nasceva a San Donato di Lecce Pasquale Bruno: duro e arcigno difensore che scrisse alcune pagine importanti della storia del Torino. "O’animale", così era soprannominato Bruno, era un difensore roccioso e piuttosto falloso che faceva del gioco duro la sua arma principale. Il suo ruolo preferito era quello dello stopper ma, all'occorrenza, poteva essere schierato anche da terzino, in quanto era capace di effettuare ottime marcature a uomo.
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Pasquale Bruno, “o’animale” che incarnava il cuore Toro
Figurine Granata/ L'ex difensore del Torino festeggia oggi il suo cinquantacinquesimo compleanno
Forse non tutti lo ricordano, ma Bruno arrivò al Torino tra la contestazione generale. Era il 1990 quando il giocatore, appena svincolatosi dalla Juventus, approdò in granata grazie alla sponsorizzazione di Mondonico. I tifosi però non digerirono immediatamente il suo passato tra i bianconeri e contestarono duramente l’acquisto del giocatore. In pochi mesi però, Bruno farà cambiare idea a tutti diventando vero e proprio idolo della piazza e leader della squadra. Grazie alla sua cattiveria agonistica e lo spirito mostrato sul prato verde, i tifosi del Torino videro incarnarsi in lui quel famoso "tremendismo granata" che ancora oggi viene portato come esempio dai tifosi del Toro.
L'avventura di Pasquale Bruno al Torino durerà 3 anni molto intensi: dal 1990 al 1993. Le pagine di storia granata scritte dal giocatore sono tante: dalla cavalcata in Coppa Uefa culminata con la finale contro l’Ajax alla vittoria della Coppa Italia contro la Roma, passando per diversi derby in cui Bruno, nel bene e nel male, era sempre protagonista. La finale della coppa nazionale fu anche l’ultima partita per Bruno nel Torino: partita giocata proprio nel giorno del suo compleanno.
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