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Perchè allo stadio erano tutti contenti

TURIN, ITALY - MAY 26: Players of Torino FC pose for the team photo during the Serie A match between Torino FC and SS Lazio at Stadio Olimpico di Torino on May 26, 2019 in Turin, Italy.  (Photo by Marco Rosi/Getty Images)

Editoriale / Il bilancio dell'annata del Torino non può che essere positivo: anche e soprattutto per quel che promette il futuro

Gianluca Sartori

"Una squadra che non raggiunge l'obiettivo spesso in Italia viene fischiata; di certo non si concede un giro di campo d'onore dopo l'ultima partita di campionato. Il Torino invece, dopo aver vinto contro la Lazio, ha ricevuto un grande abbraccio da parte della sua gente, accorsa in massa allo stadio, un'atmosfera causata non solo dal ritiro del grande Moretti. E' stato il più dolce dei pomeriggi amari, per il Torino e il suo pubblico. E allora c'è da provare ad analizzare questo fenomeno, alla luce di un'annata conclusa senza l'Europa: sia detto apertamente, l'obiettivo designato era ridare già da quest'anno al Torino una dimensione internazionale e così non è stato (al netto di quel che potrà succedere al Milan nei tribunali europei).

"Si deve partire dal dato numerico: settimo posto a 63 punti, miglior campionato dell'era Cairo, miglior campionato per il Torino da quando si assegnano i tre punti a vittoria. Un record di punti fine a se stesso perchè la Lazio, ottava, ha vinto la Coppa Italia. Va però sottolineato che trattasi di fatto eccezionale. Non avendo gli strumenti per quantificare con precisione il livello tecnico dell'attuale Serie A rispetto ad altri tornei italiani o stranieri (invidiamo chi snocciola certezze in tal senso), ricorriamo ai numeri, che qualcosa vorranno dire: l'anno scorso l'Atalanta settima andò ai preliminari di Europa League con 60 punti, mentre negli altri top 5 campionati d'Europa le ultime qualificate hanno tutte meno punti dei granata (in Spagna, in EL va l'Espanyol con 53 punti). Insomma, 63 punti portano in Europa nella maggior parte dei casi e dunque uno dei motivi per cui il Torino ha raccolto consenso è il riconoscimento, da parte del pubblico, della qualità dello sforzo profuso.

"L'altro motivo per cui allo stadio erano tutti contenti è probabilmente la sensazione di fiducia che questo Torino desta nei propri tifosi. Mazzarri non ripartirà da zero quando ritroverà i suoi uomini a luglio. La sua squadra ha un'identità precisa: non sarà spettacolare, ma solida ed equilibrata. Soprattutto ha un'anima, quello che al Torino viene richiesto. Il tecnico ha dimostrato di saper far crescere un gruppo (dai 27 punti del girone di andata ai 36 del girone di ritorno). Cosa più importante, ci sono chiari margini di miglioramento: in alcune partite il Torino ha lasciato per strada, per proprie colpe, punti importanti. Per questo il progetto tecnico-tattico pare in rampa di lancio: è basato su un gruppo che non è spremuto ma ha ancora molto da dare, ed è formato in toto da calciatori di proprietà. L'Atalanta ha dimostrato che, lavorando bene sul mercato e dando continuità ad un allenatore, si può raggiungere l'inimmaginabile nonostante le gerarchie imposte dai fatturati. Se la società saprà mantenere l'alchimia di questa squadra, fortificandola con pochi ma mirati innesti che alzino davvero il livello, i 70 punti possono essere un obiettivo per il 2019/2020: ecco perchè, al di là di qualche contestatore virtuale, là fuori il popolo granata ha ripreso a sognare.