"Vedere Fabio Quagliarella giocare in Nazionale fa riflettere. Nelle ultime stagioni è innegabile che l’attacco granata sia stato poco prolifico. L’ultimo capocannoniere in Serie A fu Ciccio Graziani con 21 reti nel lontano 1977 e si dovette aspettare fino al 1999 che un certo Marco Ferrante, ma questa volta in Serie B, con 26 gol vincesse la classifica marcatori. Ed il pensiero torna a Quagliarella che, come molti altri ragazzi cresciuti nelle giovanili del Torino, corona il suo sogno di esordire in Serie A con la maglia granata il 14 maggio 2000 nella partita vinta dal Torino per 2-1 contro il Piacenza. Come tanti giovani, due anni dopo, é dato in prestito per maturare e per permettergli di giocare con continuità. Nel 2004 torna a vestire la maglia granata in Serie B, contribuendo a riportare il Torino nella massima divisione, ma la crisi del club e le numerose offerte che giungono fanno decidere a Quagliarella di accettare la proposta dell’Ascoli, che gli garantisce un posto da titolare. Ma di Fabio negli occhi si hanno le prodezze degli ultimi tempi: il cucchiaio ed il missile da trenta metri contro l'Atalanta, il potente tiro contro il Chievo, la rovesciata contro la Reggina, il preciso tiro al volo ed il colpo di testa contro il Livorno ed, infine, lo strabiliante pallonetto da centrocampo che lascia il portiere del Chievo senza parole. Quagliarella, cresciuto nelle giovanili del Toro, confeziona questi capolavori indossando, però, la maglia blucerchiata. E’ anche grazie a questi gol che il ct Donadoni nel marzo scorso lo convoca in Nazionale. Il 6 giugno 2007, contro la Lituania, Fabio Quagliarella per la prima volta indossa da titolare la maglia azzurra e sigla anche la sua prima doppietta in Nazionale con due gol da fuori area: il primo è un potente sinistro da 25 metri dopo aver effettuato svariati dribbling ed il secondo è un destro al volo da posizione defilata.
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Piccoli bomber crescono
Vedere Fabio Quagliarella giocare in Nazionale fa riflettere. Nelle ultime stagioni è innegabile che l’attacco granata sia stato poco prolifico. L’ultimo capocannoniere in Serie A fu Ciccio Graziani con 21...
"Nel calcio italiano si parla troppo spesso di valorizzare il reclutamento dei ragazzi, di dare qualità alle scuole calcio, di restituire un’importanza primaria all’insegnamento della tecnica, d’incentivare il lancio dei giovani in prima squadra e poi si polemizza sugli ingaggi di giocatori stranieri che non sempre si rivelano all’altezza delle attese. All’estero - tanto per fare un esempio – un club su tutti quale il Real Madrid, oltre a giocatori anche stranieri già affermati quali Zidane, Roberto Carlos, Figo e Ronaldo, ha sempre schierato un numero considerevole di giocatori usciti dal proprio settore giovanile, ed i risultati sono noti.
"In Italia il vivaio granata è quello che ha il palmares più ricco: 8 Campionati Primavera vinti, il record assoluto; 7 Coppe Italia Primavera; 6 trionfi al Torneo di Viareggio; 9 Campionati Berretti; 5 Campionati Allievi e 2 Campionati Giovanissimi. Questi numeri non hanno bisogno di commenti e Fabio Quagliarella ne è l’esempio più attuale.
"Il presidente Urbano Cairo ha più volte dichiarato che vuole un settore giovanile di primissimo piano, che forgi giovani talenti per la prima squadra. Affidando il settore giovanile a Pigino, Comi e Benedetti ha compiuto un primo passo importante che fa ben sperare i tifosi per il futuro.
L’attuale attacco granata con Ventola, Bjelanovic, Di Michele, Stellone, Malonga e Oguro da sabato dovrà far dimenticare gli ultimi anni caratterizzati da pochi gol. Non si pretende da loro che facciano come il brasiliano Fabinho che ha realizzato il gol più veloce della storia: a segno dopo 9 secondi nella sfida vinta per 7 a 0 contro la Nuova Zelanda nel Mondiale Under 17 in Corea del Sud. Ma senza mettere pressione agli attaccanti granata i tifosi chiedono di urlare a squarciagola GOL e perdere molte volte la voce durante questo campionato.
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