La gara di Bologna ha confermato la sensazione che il mercato di gennaio abbia aggiunto poco alla rosa granata. Dei sei giocatori acquistati a gennaio, solo Abbruscato è partito titolare, gli altri cinque sono finiti in panchina o addirittura in tribuna (Vryzas).
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Poca gloria per ultimi arrivi
La gara di Bologna ha confermato la sensazione che il mercato di gennaio abbia aggiunto poco alla rosa granata. Dei sei giocatori acquistati a gennaio, solo Abbruscato è partito titolare, gli altri cinque sono finiti in panchina o...
Se un Melara non trova spazio neppure in assenza dello squalificato Brevi, la scelta di De Biasi appare evidente: l'ex livornese non rientra nei progetti del tecnico del Toro, ma è solo un'alternativa e neppure la più importante del reparto arretrato. E chissà cosa succederà quando anche Ungari tornerà disponibile, dopo il lunghissimo infortunio... Quando una squadra imbottita di esterni lascia fuori dai primi undici sia Fantini che gli acquisti di gennaio Lazetic e Ferrarese, per offrire una chance al "cavallone" Music, vuol dire che De Biasi finora ha avuto poco, molto poco da quegli elementi che dovevano essere gli uomini in più del nuovo Toro e non solo un arricchimento numerico della rosa.
Il rilancio della coppia centrale Edusei-Ardito sembra preludere a una bocciatura anche per Gallo, che avrebbe dovuto essere il perno del centrocampo, il metronomo capace di dettare i tempi del gioco e garantire qualità, ma che finora è stato poco funzionale al disegno tattico granata. In un 4-4-2, con due esterni alti, due punte di ruolo e a sinistra un Balestri che spinge moltissimo partendo da dietro, forse servono di più due incontristi in mezzo al campo che non un ragionatore, dotato di maggiore tecnica ma con meno atletismo e capacità di fare filtro.
Col ritorno di Muzzi, infine, era chiaro che sarebbe stato l'ex laziale l'alternativa (e anche qualcosa di più) alla coppia Stellone-Abbruscato. Il primo è tornato a segnare al Dall'Ara, interrompendo un digiuno che durava da oltre 100 giorni, il secondo sta ancora faticando ad integrarsi, ma ha iniziato a lavorare con i compagni solo dal 31 gennaio e quattro gare sono troppo poche per dare un giudizio. Sono state sufficienti, invece, già a gennaio per bocciare Zizis Vryzas: per il greco si annuncia un finale di stagione vissuto ai margini, come gli era successo fino a Natale con la Fiorentina.
Un boccone amaro da digerire, per un campione d'Europa, ma la realtà del Toro è questa. Per la volata finale si punterà sul gruppo che aveva fatto benissimo nel girone di andata, si ripartirà dalla vecchia gurdia: toccherà ai nuovi convincere De Biasi del contrario.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
La gara di Bologna ha confermato la sensazione che il mercato di gennaio abbia aggiunto poco alla rosa granata. Dei sei giocatori acquistati a gennaio, solo Abbruscato è partito titolare, gli altri cinque sono finiti in panchina o...
Se un Melara non trova spazio neppure in assenza dello squalificato Brevi, la scelta di De Biasi appare evidente: l'ex livornese non rientra nei progetti del tecnico del Toro, ma è solo un'alternativa e neppure la più importante del reparto arretrato. E chissà cosa succederà quando anche Ungari tornerà disponibile, dopo il lunghissimo infortunio... Quando una squadra imbottita di esterni lascia fuori dai primi undici sia Fantini che gli acquisti di gennaio Lazetic e Ferrarese, per offrire una chance al "cavallone" Music, vuol dire che De Biasi finora ha avuto poco, molto poco da quegli elementi che dovevano essere gli uomini in più del nuovo Toro e non solo un arricchimento numerico della rosa.
Il rilancio della coppia centrale Edusei-Ardito sembra preludere a una bocciatura anche per Gallo, che avrebbe dovuto essere il perno del centrocampo, il metronomo capace di dettare i tempi del gioco e garantire qualità, ma che finora è stato poco funzionale al disegno tattico granata. In un 4-4-2, con due esterni alti, due punte di ruolo e a sinistra un Balestri che spinge moltissimo partendo da dietro, forse servono di più due incontristi in mezzo al campo che non un ragionatore, dotato di maggiore tecnica ma con meno atletismo e capacità di fare filtro.
Col ritorno di Muzzi, infine, era chiaro che sarebbe stato l'ex laziale l'alternativa (e anche qualcosa di più) alla coppia Stellone-Abbruscato. Il primo è tornato a segnare al Dall'Ara, interrompendo un digiuno che durava da oltre 100 giorni, il secondo sta ancora faticando ad integrarsi, ma ha iniziato a lavorare con i compagni solo dal 31 gennaio e quattro gare sono troppo poche per dare un giudizio. Sono state sufficienti, invece, già a gennaio per bocciare Zizis Vryzas: per il greco si annuncia un finale di stagione vissuto ai margini, come gli era successo fino a Natale con la Fiorentina.
Un boccone amaro da digerire, per un campione d'Europa, ma la realtà del Toro è questa. Per la volata finale si punterà sul gruppo che aveva fatto benissimo nel girone di andata, si ripartirà dalla vecchia gurdia: toccherà ai nuovi convincere De Biasi del contrario.
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