Nessuno si aspettava che l'era Mazzarri potesse finire così ingloriosamente. E' stata la settimana della svolta netta in casa Toro: per il tecnico toscano è stato fatale l'imbarazzante crollo di Lecce. Al suo posto si siede in panchina Moreno Longo, cuore granata che ha il delicato compito di risollevare la squadra da un vortice di negatività per certi versi difficile da spiegare. E' il momento di analizzare quanto sta accadendo con l'appuntamento tradizionale di "Parola al Mister" con Serino Rampanti.
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Rampanti: “Mazzarri, allenatore e persona da stimare”
Parola al Mister / Serino analizza così i temi in casa Toro dopo il cambio in panchina
Serino, che dire: abbiamo salutato Mazzarri.
"Come è normale che sia, quando nel calcio le cose non vanno nel verso giusto paga sempre l'allenatore. Un allenatore che, in questo caso, ha centrato il record di punti nell'era Cairo con un girone di ritorno da Champions League. Questi i fatti concreti. Sono altresì convinto che un allenatore col curriculum di Mazzarri non diventa un signor nessuno da un momento all'altro. In ogni caso ho sempre pensato che nella vita il tempo è galantuomo".
Come ti spieghi il crollo verticale dell'ultima settimana? E' stato qualcosa di assurdo e inaccettabile.
"Spesso nel giudicare e nel sentenziare non ci si ferma un attimo a pensare. Noi conosciamo solo una parte di quello che succede all'interno della squadra. Anzi, forse non conosciamo proprio niente. Vediamo solo quel che succede in campo, e di questo ci occupiamo settimanalmente cercando di analizzare le cose senza pregiudizi. Io credo che le ultime gare abbiano certificato che troppi di questi giocatori non hanno il carattere (le palle) di saper reagire alle difficoltà. Voglio sottolineare che nelle ultime tre gare (Atalanta, Milan, Lecce), salvo solo Sirigu".
Credi sia stato questo il limite della squadra?
""Credo di sì. Vedi, prima di prendere un giocatore bisogna analizzarlo anche al di là delle doti tecniche. Va studiato il suo percorso, chi sono stati i suoi maestri, chi lo gestisce (cosa molto importante), da che tipo di famiglia arriva. Vanno fatte valutazioni di questo tipo a partire da sei mesi/un anno prima dell'acquisto. Insomma, i giocatori bisogna conoscerli personalmente in modo accurato, prima di acquistarli, approfondendo l'aspetto caratteriale, sondando aspetti che non si evincono semplicemente guardando una partita. Tornando al punto, diciamolo chiaro: le difficoltà affrontate da Mazzarri sono state tante, le abbiamo analizzate più volte ma è stato palese che non si è potuto superarle ed ecco il risultato. Presidente contestato, allenatore pure, di conseguenza i giocatori sono diventati timorosi (specie nelle partite in casa) e incapaci di reagire alle prime difficoltà. Un allenatore da solo non può reggere una simile situazione".
Il divorzio da Mazzarri è apparso inevitabile, dopo Lecce.
"La storia del calcio è piena di grandi allenatori che per varie ragioni a volte sono stati esonerati, anche perchè non si possono sostituire tutti i giocatori. Ricordo ad esempio il grande Trapattoni esonerato a Cagliari, Giagnoni nel Torino, Ancelotti nel Napoli, tanti altri che godono di amplissima considerazione. Mazzarri da oggi fa parte di questa lista".
Ora al timone di comando c'è Moreno Longo, uno che tu conosci bene.
"Sì, è stato un mio allievo e mi fa piacere che sia stato chiamato lui. Soprattutto è molto bravo, quindi mi fa doppiamente piacere. Ai tifosi innamorati del Torino dico che nel recente passato si è messo più in risalto il disamore verso le varie componenti societarie. Spero che a questo punto, per evitare di andare incontro a una deriva pericolosa, si capisca che quel "buonsenso che c'era ma se ne stava nascosto per paura del senso comune" (citando Manzoni) venga fuori e si sostengano i nostri colori. Ci tengo comunque a salutare Mazzarri, lo ritengo una persona e un professionista da stimare. A dimostrazione c'è il fatto che, come ho letto, abbia accettato una transazione; quindi immagino abbia rinunciato a una parte delle sue spettanze, cosa che altri difficilmente hanno fatto nella sua posizione. A Walter Mazzarri dico grazie e gli mando un forte abbraccio".
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