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Rampanti: “Miha, un’altra volta scelte azzeccate: ai giovani serve continuità”

Parola al Mister / Il nostro Serino Rampanti analizza Torino-Palermo 3-1: "Boyé non è da bocciare, anzi. Gustafson mi è piaciuto ma può fare di più..."

Lorenzo Bonansea

"Come di consueto, abbiamo chiesto al nostro Rosario "Serino" Rampanti di commentare l'ultima sfida del Torino, ieri vincente per 3-1 sul Palermo grazie ad un fenomenale Gallo Belotti, autore di una tripletta in 7'.

"Ciao Serino. Nell'analisi di Torino-Palermo non si può che partire da Belotti. 

"Questo giocatore è diventato eccezionale, secondo me il più forte centravanti d'Europa attualmente. La scorsa settimana gli avevo consigliato di telefonare a Pulici per farsi dare due dritte sui rigori (leggi qui), questa volta - invece - consiglio al Gallo di ascoltare "La Leva calcistica del '68" di di De Gregori... Potrebbe essere propedeutica per i prossimi rigori. Ad ogni modo, stiamo parlando di un giocatore incredibile, anche per la completezza. Messi ha fatto un gol in più, è vero, ma nel Barcellona, non nel Torino. I tifosi, però, secondo me si devono mettere il cuore in pace: in estate non mancheranno le offerte, e saranno ricchissime sia per lui e sia per la società. Ho fiducia in Cairo, che con quello che incasserà potrà fare una gran bella squadra.

"Per crescere ancora...

"Sì. Credo che la società abba tutte le intenzioni irrobustirsi ancora. La forza della squadra sta nell'organico, a 360°. E per organico intendo tutta la rosa, una rosa che sia all'altezza: ci deve essere gente di grande esperienza, non solo giovani. Moretti è l'esempio di come si deve costruire una squadra: un mix di giovani ed esperti, sul quale l'allenatore possa contare quando ha bisogno.

"Qual è la tua valutazione sulla partita di Boyé, rilanciato nuovamente dal 1'? Ljajic poi ha cambiato la partita...

"Non è assolutamente da bocciare, per me. Quando lo lanci dal 1', con magari qualche mugugno da parte dei tifosi, il giovane in una situazione del genere ha una sensibilità particolare, e basta un passaggio sbagliato per andare in crisi. Miha ha azzeccato nuovamente la partita, per la seconda volta consecutiva: si è rivelato giusto e vincente non mettere tutti "i più forti" subito, come per Ljajic, che infatti ha reagito alla grande allo stimolo quando è entrato, facendo due assist. Secondo me Mihajlovic ha calcolato bene questi cambi.

"Boyé, ma non solo: Mihajlovic sta insistendo con la linea verde, e contro il Palermo han giocato anche Lukic e Gustafson.

"Questi giovani vanno collaudati, e bisogna insistere, occorre dargli continuità, come fatto appunto con Lukic e Boyé. Ha fatto bene a riproporlo dall'inizio: guardando la classifica, il Toro si trova in una situazione ideale per lavorare bene in ottica prossimo anno. La società può calibrare con tranquillità le proprie scelte, valutando con calma i giocatori. Io a questo punto proverei a tastare anche come sta Molinaro, facendo rifiatare Barreca, in modo da vedere se si può ancora puntare su di lui. Le seconde scelte si possono rivelare le armi in più importanti. Ripeto, una grande squadra va costruita con questo principio: giocatori esperti sempre pronti (l'esempio è Moretti), e giovani da valorizzare.

 TURIN, ITALY - MARCH 05: Joe Hart (R) of FC Torino celebrates victory with team mate Daniele Baselli at the end of the Serie A match between FC Torino and US Citta di Palermo at Stadio Olimpico di Torino on March 5, 2017 in Turin, Italy. (Photo by Valerio Pennicino/Getty Images)

"Baselli ha dichiarato di essere contento della sua posizione in campo, anche per quanto riguarda la tanto criticata "fase di non possesso".

"C'è da dire che questa fase si è vista ben poco contro il Palermo, visto il dominio granata. Ad ogni modo, sul primo gol c'è stato un vuoto incredibile in mezzo al campo e ormai pare strutturale la carenza. Baselli si sacrifica in questo ruolo, e fa bene a svolgere il compito che gli affida l'allenatore. Le caratteristiche del giocatore, però, sono chiare.

"Su Gustafson, invece? E' stata la sua prima gara da titolare.

"Mi è piaciuto, però deve giocare da centrocampista vero, non andare avanti ed aspettare la palla. Deve venirsi a prendere il pallone in mediana, non può sempre e solo aspettare la verticale. Ma imparerà, è giovane. Ci credo in questo ragazzo, e anche Mihajlovic.

"Guardando a mente fredda il match, il Toro ha evidenziato un'altra volta quella "doppia faccia" ormai leitmotiv di una stagione.

"E' vero, si va da un estremo all'alto. Ma secondo me, è una caratteristica insita nella squadra, se si pensa alle qualità di certi giocatori lo si capisce: da Iago a Baselli, da Ljajic a Boyé, si tratta d'individualità estrose, più che lineari. Questa caratteristica ti porta a prendere qualche gol di troppo, ma anche a fare grandi giocate offensive. Anche l'allenatore è così, di suo. Non c'è la normalità, la sufficienza "da 6" in questo Torino: ci sono gli 8 e i 4, le eccellenze e le cadute. Deprime da una parte, ma esalta dall'altra, con grandissimi strappi di rendimento che portano entusiasmo tra i tifosi.

"Lasciando l'analisi del match, Belotti è arrivato a 22 reti e si sta esaltando con il granata addosso, come Immobile 3 anni fa. Pare quasi ci sia qualcosa di speciale, nell'etere intorno al Toro, che stimoli gli attaccanti.

"E' vero, è questo per due motivi: l'ambiente Toro fa bene alle punte di suo, e evidentemente - poi - il ds Petrachi (probabilmente il migliore sulla piazza) sa scegliere in particolar modo gli attaccanti. Sul primo punto, romanticamente, è nel DNA del tifoso granata stimolare la punta a fare gol, esaltarlo al massimo, e questo porta ad avere rendimenti eccezionali, e non solo nel recente passato. Anche andando indietro, ricordo Combin, Pulici, Graziani e tutti gli altri. Grandi attaccanti, che con il granata addosso diventano eccezionali.