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Ripartire con uno spirito diverso, ripartire da Davide Astori

TURIN, ITALY - OCTOBER 02:  Andrea Belotti (L) of FC Torino is challenged by Davide Astori of ACF Fiorentina during the Serie A match between FC Torino and ACF Fiorentina at Stadio Olimpico di Torino on October 2, 2016 in Turin, Italy.  (Photo by Valerio Pennicino/Getty Images)

Il calcio italiano si è fermato per la tragica scomparsa del capitano della Fiorentina, per un momento di irreale stasi che deve insegnarci qualcosa

Lorenzo Bonansea

"Bisogna sforzarsi di andare oltre il dolore e lo sbigottimento, per far sì che una morte non sia - per quanto tragica prematura - totalmente appartenente a quel solo momento, a quella sola giornata di campionato giustamente rinviata. La morte di Davide Astori deve dire qualcosa in più, e non è solo retorica da "day after". Il calcio non è la vita, non ha lo stesso valore. Lo sanno tutti apparentemente, ma spesso si fatica a ricordarlo. Ma quando centinaia di giocatori chiedono ai propri presidenti di interloquire con il numero uno del CONI perché non si sentono di andare in campo, allora si coglie davvero il senso di questo stacco: il calcio è e rimane solo un gioco, la morte di un ragazzo di 31 anni non lo è. Inevitabilmente.

"Le promesse contestazioni, i diritti tv, i problemi della FIGC: va tutto in secondo piano. Sta tutto a zero. Ma non può e non deve durare per una sola giornata. Un fatto sconvolgente come quello che ha coinvolto il capitano della Fiorentina, l'uomo Davide Astori prima del calciatore, ha la potenza per andare in fondo, e rimanere nel sostrato del calcio italiano - svestendo di quella solennità autoimpostasi i soliti protagonisti della domenica. E questo non vuol dire che da domani (o da oggi) quei problemi e quelle crisi verrano risolte in un battito di ciglia a causa di questo evento tragico, ma che c'è la possibilità - forse - che quegli stessi ostacoli vengano affrontati con un'etica e (perché no) uno spirito diverso. Uno spirito da uomini di calcio, tifosi e dirigenti, che in questa domenica appena trascorsa lontani dal campionato, fermandosi, si sono ricordati che alla morte di un uomo non c'è niente da aggiungere. Ma da ripartire, con qualcosa in più.

""E' proprio quella volta che l'hai persa / che ti ha detto nell'orecchio: con la morte non si scherza"  (Con la morte non si scherza - Primo Brown, 1976-2016)