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Robaldo, le ultime: permesso edilizio pronto, ora la telenovela sembra alle fasi finali

Toro News / Una Conferenza dei Servizi negli scorsi giorni ha delineato le ultime modifiche al progetto esecutivo richieste al club per la concessione del permesso edilizio

Gianluca Sartori

Quando si sbloccherà l’annosa e stucchevole questione relativa all’impianto Robaldo, dove dovrebbe sorgere il centro sportivo delle giovanili granata? Se lo chiedono tutti da anni e ora, secondo quanto raccolto da Toro News, sembra arrivato alle battute finali il ping-pong tra il Torino e gli uffici comunali per l’edilizia di piazza San Giovanni per la concessione del permesso edilizio, il documento che il Torino aspetta da molti mesi per poter partire con i lavori. Sono giorni sicuramente importanti, in merito. La prudenza è d’obbligo visti i numerosi ostacoli che hanno generato simili ritardi, dovuti anche alle complessità che il rifacimento di un impianto sportivo così esteso porta con sé.

IL PARCO SANGONE - L’ultimo esempio è una controversia nata con l’ente che gestisce il Parco Sangone, di cui l’impianto sportivo Robaldo fa parte a tutti gli effetti, che è stata risolta solo lo scorso agosto con l’intermediazione decisiva del Comune. Il problema riguardava il divieto presente nel piano regolatore regionale del passaggio di tubature per il terreno del parco. Ostacolo risolto dopo molti mesi di lavoro complicato anche dalla pandemia in corso. In passato, tra le altre numerose traversie degli ultimi cinque anni, un passaggio delicato è stato rappresentato dall’istanza del Torino di inglobare all’interno dell’impianto sportivo la stradina che divide l’ultimo dei cinque campi dal resto dell’impianto.

LE MODIFICHE RICHIESTE - Ora si tratta di apportare le ultime modifiche al progetto esecutivo che sono state richieste al Torino da una Conferenza dei Servizi dei tecnici del Comune che si è tenuta una decina di giorni fa. Uno dei rilievi principali ha riguardato la mancanza, nell’ultimo aggiornamento del progetto presentato dal Torino, dell’illuminazione esterna nella via retrostante all’impianto sportivo che è prospiciente alla sede dell’azienda Icos. Altri adempimenti relativi ai quali il Torino deve assumersi gli oneri riguardano il sistema dei canali di scolo delle acque fluviali del Sangone. Il verbale della Conferenza dei Servizi è stato inviato al club granata – è cosa delle ultimissime ore – e la società ha già accettato di farsi carico delle modifiche progettuali richieste.

TEMPISTICHE - Ora si attende un’altra Conferenza dei Servizi che dovrebbe dare il parere positivo per la concessione dell’ultimo permesso edilizio. Poi il Torino dovrà scegliere, tra le cinque che si sono candidate, l’impresa a cui affidare l’appalto dei lavori, che sono totalmente a carico del club del presidente Cairo (il costo totale si aggira intorno ai 4 milioni di euro). Morale della favola: la cautela è d’obbligo vista come si è sviluppata tutta la vicenda, ma filtra ottimismo sulla possibilità che la posa della prima pietra possa andare in scena già in questa primavera con un evento al quale potrebbero partecipare la sindaca Appendino e il patron granata Cairo.

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