Il Toro va ad un passo dal sogno all’Olimpico contro la Roma: trascinato da uno strepitoso Ciro Immobile, che, con un capolavoro balistico firma la diciassettesima rete stagionale che, Tevez permettendo, lo consacra almeno per una notte come capocannoniere della Serie A, cade nei minuti di recupero trafitto dalla rete decisiva del “romano de Roma” Florenzi, abile a capitalizzare una situazione di attacco con un fendente imparabile per Padelli.
Peccato, perché i granata, beffati da Destro sul finire del primo tempo, erano andati ad un passo dal sogno, meritando ampiamente il pari, siglato da Immobile dopo sei giri di orologio dall’avvio di ripresa, e avrebbero sicuramente potuto portarsi a casa un punto che sarebbe valso, certo, più per il morale che per una classifica che un verdetto l’ha già emesso, quello di una salvezza tranquilla, risultato del quale, pur con tutti i se i ma, si può essere già soddisfatti, anche se pesano le squalifiche rimediate da Moretti ed Immobile: due cartellini gialli evitabili, soprattutto quello dell’attaccante, che costeranno ad entrambi la prossima sfida contro il Cagliari.
Simbolo della sfortuna granata la colossale occasione capitata sui piedi di capitan Glik all’88’, con la palla a lato di un nonnulla, a De Sanctis già battuto, e, poco prima, il prodigioso salvataggio di Bastos sulla grande incursione di Cerci, propiziato da un delizioso assist no-look di El Kaddouri. Alla fine, però, sorridono i giallorossi: in casa della seconda in classifica il Toro, però, ha dimostrato di che pasta è fatto e ha confermato il valore di quella che, oggi, è forse la propria stella più brillante. Quel Ciro Immobile che Cesare Prandelli, fresco di rinnovo con la Nazionale fino al 2016, avrà osservato, eccome, dalla Tribuna Autorità di uno Stadio che, anche stavolta, lascia un po’ di amaro in bocca a questo bel Toro al quale si può davvero rimproverare ben poco.
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