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Scacchi (Tuttosport): “Milan arrabbiato. Toro? Paga un mercato estivo discutibile”

MILAN, ITALY - JANUARY 28:  Sasa Lukic of Torino is challenged by Rade Krunic of AC Milan during the Coppa Italia Quarter Final match between AC Milan and Torino at San Siro on January 28, 2020 in Milan, Italy.  (Photo by Marco Luzzani/Getty Images)

Intervista / Il corrispondente di casa Milan di Tuttosport e La Repubblica ci presenta la gara del "Meazza"

Andrea Calderoni

Si avvicina Milan-Torino, atto terzo di questa stagione, atto secondo di questo inizio 2020. Toro News ha raccolto le considerazioni circa il match di lunedì alle 20.45 di Stefano Scacchi, giornalista de La Repubblica e di Tuttosport che segue da vicino le vicende di casa rossonera.

Buongiorno Stefano, come sta il Milan dopo la sconfitta nel derby e il pareggio nella semifinale d’andata di Coppa Italia contro la Juventus?

“Il Milan è arrabbiato, ma, a mio giudizio, deve imparare ad essere meno frenetico. Contro il Torino dovrà essere più lucido che arrabbiato. Negli ultimi due match con Inter e Juventus il gruppo rossonero, molto giovane va ricordato, ha dimostrato di essere frenetico e non ha avuto la calma necessaria per gestire al meglio il doppio vantaggio nel derby e quello meritato nell’andata di Coppa Italia. In alcuni momenti delle partite certi giocatori sono troppo nervosi e ciò incide sul rendimento della squadra”.

Quanto ha inciso il cambio di guida tecnica nel Milan?

“Giampaolo aveva dimostrato di non essere riuscito a venire a capo dei problemi del Milan. L’ex tecnico della Sampdoria ha, tuttavia, un alibi: ha avuto veramente poco tempo a disposizione per mettere in pratica il suo gioco. Pioli, invece, è un allenatore molto più pragmatico e ti dà l’impressione di essere capace a risolvere i problemi in minor tempo. Il cambio di allenatore, dunque, ha permesso al Milan di sfornare prestazioni migliori, ma non sempre i risultati sono stati positivi”.

In che cosa risulta determinante l’arrivo di Ibrahimovic?

“Ibrahimovic ha letteralmente fatto svoltare il gruppo. Ha dato più coraggio a tutti. Il suo arrivo ha comportato un cambio di modulo importante che permette a molti più elementi della rosa di rendere al meglio. Ibrahimovic, inoltre, ha permesso alla società di agire in una certa maniera sul mercato, dando ad esempio via Piatek e Suso”.

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E sulla stagione oltremodo complicata del Torino che idea si è fatto?

“Secondo me, la stagione del Torino era segnata già dalla scorsa estate”.

Come mai?

“Il Torino è partito con l’handicap dei preliminari di Europa League. Tra l’altro i granata hanno dovuto attendere gli sviluppi della questione Milan prima di poter programmare la propria stagione. Poi, una volta avuta la certezza della partecipazione ai preliminari la proprietà non ha fatto nulla per rinforzare la squadra. L’unica cosa che ha fatto è stato confermare i giocatori dello scorso anno. Quando si affrontano i preliminari, però, si sa che nell’ultimo turno si incontrerà una squadra quotata, quindi con un mercato assente è risultato impossibile eliminare il Wolverhampton. E contraddizione nella contraddizione l’unico acquisto è stato effettuato quando si era già concretizzata l’eliminazione dall’Europa League”.

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Dunque, secondo lei, gli errori sono stati più societari che di Walter Mazzarri?

“Sì, assolutamente. La stagione del Torino è iniziata con questa cattiva gestione del mercato”.

E Moreno Longo cosa potrà fare?

“Deve ricreare l’entusiasmo da mondo Toro. Deve cercare di far scattare nuovamente la passione”.

Infine, tatticamente che Monday Night si aspetta al “Giuseppe Meazza”?

“Il Milan è costruito per imporre il proprio gioco. Non è capace di contenere e ripartire, lo ha confermato anche nel derby della settimana scorsa. Il Milan non ha molti incontristi e fatica ad amministrare le gare. Non è abituato a fare partite d’attesa e non credo che modificherà il proprio atteggiamento contro il Torino”.