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‘Sereni vuole restare’

di Alessandro Salvatico

 

Il Torino deve ancora muovere i suoi primi passi in questo calciomercato: ci sono interessi, anche trattative, ma concretamente ancora...

Redazione Toro News

"di Alessandro Salvatico

"Il Torino deve ancora muovere i suoi primi passi in questo calciomercato: ci sono interessi, anche trattative, ma concretamente ancora nessuna scelta è stata operata. Non va dimenticato, però, che ci si aspettava che la prima mossa della società sarebbe avvenuta non verso qualche giocatore futuribile, ma verso qualcuno che in squadra c’è già, qualcuno che è già qua, segnatamente Matteo Sereni. Al portierone era stato promesso un adeguamento dell’ingaggio, oggi tra i più bassi della squadra, ed era logico aspettarsi che da parte presidenziale ci sarebbe stato il gesto immediatamente dopo la conclusione del campionato; il giusto riconoscimento a colui che è stato unanimemente riconosciuto come il miglior elemento di stagione di questo gruppo. Così non è stato, non ancora, e questo inizia a preoccupare un po’ i tifosi, mentre da alcuni angoli rimbalza la voce che vorrebbe Sereni intenzionato a lasciare il Torino. Per fortuna quest’ultima voce è quantomai infondata; ma la realtà è che, ad oggi, la società non si è ancora mossa verso uno dei maggiori artefici della sua salvezza. Ne abbiamo parlato con la signora Silvia, che oltre ad essere la moglie dell’estremo difensore ne cura anche gli interessi in veste di procuratrice.

"Silvia Sereni, il nome di suo marito in questi giorni viene accostato a possibili divorzi dal granata: conferma queste voci?"Non ho ancora letto i giornali di oggi, ma se dicono che Matteo vuole andare via dal Torino, dicono il falso. Lui vuole rimanere qui, sta soltanto aspettando che la società mantenga le promesse fatte a inizio stagione".

"Di quali promesse si tratta?"Quando siamo arrivati a Torino, Matteo si è ridotto notevolmente l’ingaggio, rispetto a quello che percepiva alla Lazio; la motivazione fu che proveniva da due stagioni in cui aveva giocato pochissimo, e che doveva dimostrare di meritare un ingaggio migliore. Nel caso l’avesse dimostrato, si sarebbe discusso il suo contratto, e il Presidente l’ha poi confermato: a fine stagione, ci saremmo incontrati per fare quello che avevamo accordato mesi prima. Ma non è ancora successo".

"Non ha ancora sentito il Presidente?"Sì, l’ho sentito diverse volte, ma soltanto perché mi dicesse che non aveva il tempo. Ora ha rimandato il tutto al workshop che si terrà a Chia, in Sardegna, ma non sembra certo l’occasione propizia, con mezzo mondo attorno a presenziare all’evento; i contratti si discutono diversamente, io lo raggiungerei nei suoi uffici alla Cairo Communication, basterebbe davvero dedicarci un momento. Francamente pensavo che sarebbe stato lui a cercarci, invece questo non è successo, e quando proviamo a contattarlo ci dice appunto che ora non ha il tempo necessario per questo".

"Dunque, concediamo ancora del tempo di manovra, anche se ci si aspettava di essere considerati prima."Non ci aspettavamo di essere contattati per primi, ma tra i primi sì. Se ci sono dei giocatori che fanno la differenza, è normale che la società ne tenga conto; parliamo di un giocatore che è al top della sua carriera, ma ha un contratto solo fino al 2009, con opzione per il successivo che può esercitare la società. Senz’altro aspettiamo, anche se a fine campionato credevamo che a quest’ora sarebbe già stato tutto logicamente concluso, la consideravamo una cosa naturale e c’era stata promessa in questo senso. Aspettiamo".

"Qualcuno, però, ha fatto capire che Sereni vorrebbe lasciare il Torino."Non c’è nulla di più falso: Matteo l’ha detto e ridetto, vuole restare in granata, vuole giocare qui tantissimi anni, vuole battere il record di Ballotta e con il Toro chiudere la carriera; noi a Torino ci troviamo stupendamente, la gente è magnifica, io ci sto benissimo, il bambino ha iniziato a farsi qui i suoi primi amici, per noi è una scelta di vita che non vorremmo cambiare per nessun motivo. Matteo pensa solo al Toro, non ha voglia di andare proprio da nessun’altra parte".

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