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Cairo: “Torino squadra unica. Super Champions? Un affronto per le altre”

Le voci / Le parole del presidente del Torino da Parma, dove ha ricevuto il premio "Sport Civiltà" per la categoria Lavoro e Sport

Nicolò Muggianu

E' Urbano Cairo il vincitore del premio "Sport Civiltà" per la categoria Lavoro e Sport edizione 2019. Lo speciale riconoscimento, arrivato alla sua 42° edizione, è stato assegnato oggi a Parma. A premiare Cairo il sindaco di Parma Federico Pizzarotti, ringraziato così dal patron granata: "Grazie mille, so che state facendo un grande lavoro a Parma, una città bellissima che ha meritato il titolo di città della cultura per il 2020. Io per un periodo della mia vita ho abitato a Parma, complimenti per quello che state facendo".

In occasione della cerimonia che si è svolta al Teatro Regio di Parma, Cairo ha ripercorso la sua carriera imprenditoriale: "Quante presidenze ho? Non contano, conta quello che fai. Ho cominciato la mia prima attività nell'1981 quando incontrai Berlusconi che all'epoca era un imprenditore televisivo nascente. Io ero militare ed ero stato in America e avevo visto alcune cose che volevo proporgli. Cosa ho preso da Berlusconi? Da lui ho imparato a dedicare molto tempo al lavoro, come diceva Edison il genio è 1% intuizione e 99% sudore. Poi ognuno ha le sue caratteristiche".

Sulla scalata a RCS: "Quando nel 2016 comprai RCS era un'azienda che aveva perso 1 miliardo e 300 milioni nei 5 anni precedenti. Pur non toccando nessuno degli oltre 3 mila dipendenti siamo riusciti a farla fruttare di nuovo e oggi è un'azienda sana. Il contenimento dei costi, che molti mi attribuiscono, è invece una cosa che ho appreso con il tempo".

Sul Torino: "Era il 10 agosto 2005 e ricevetti una telefonata di un amico che mi disse che Chiamparino, il sindaco di Torino, voleva incontrarmi perché il Torino era fallito. Io ho sempre detto la verità: nasco tifoso del Milan, ma la mia seconda squadra è sempre stata il Torino perché mia mamma era una grande tifosa granata e del Grande Torino. Ma sono contento di aver preso il Torino e non il Milan perché ha qualcosa di romantico che nessuna altra squadra ha. Anche se era una donna prudente, quando mi si è presentata l'opportunità per il Toro mia madre ha perso la testa e mi ha convinto ad accettare".

Cairo viene poi messo alla prova dal conduttore, che gli chiede chi sia Jacopo Segre per testare la sua attenzione a tutto il sistema Torino: "Segre è un giocatore che abbiamo preso dal Milan, giocò da noi nella Primavera. Adesso gioca al Chievo e prima ancora al Venezia, è un nostro giovane. Se torna? Spero di sì, sta facendo bene". Si passa poi al tema Super Champions, di cui Cairo è uno dei principali antagonisti: "Bisogna conservare l'importanza dei campionati nazionali, una Super Champions favorirebbe soltanto 14 squadre in tutta Europa. Come una Champions League di oggi che però si gioca il sabato e la domenica, alla quale non partecipi per meriti ma per diritto divino. Il bello dello sport è proprio la competizione, non è perché ti chiami in un modo piuttosto che in un altro meriti di partecipare a una competizione. Giocare sabato o domenica sarebbe un affronto per le altre squadre".

In chiusura una battuta sugli allenatori della storia del Torino: "Che allenatore ha amato di più escluso Mazzarri? Con Ventura ho avuto un rapporto eccellente. Sono contento per lui che sta ripartendo. Ma anche Mazzarri è molto bravo".

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