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Torino-Fiorentina e il rischio contestazione: quel precedente del 2018

TURIN, ITALY - MARCH 18:  Cyril Thereau of ACF Fiorentina scores his goal from the penalty spot during the serie A match between Torino FC and ACF Fiorentina at Stadio Olimpico di Torino on March 18, 2018 in Turin, Italy.  (Photo by Valerio Pennicino/Getty Images)

Focus on / Gli effetti della contestazione: c'è il precedente del 2018, sempre contro la Fiorentina

Gianluca Sartori

"Era il 18 marzo del 2018 quando la Fiorentina vinse per 1-2 a Torino grazie a una rete di Thereau al 94’ su rigore. Quella partita è spesso ricordata in casa Toro come esempio delle conseguenze negative che può avere una contestazione a partita in corso. Il Torino era infatti reduce da tre sconfitte consecutive contro Juventus, Verona e Roma, partite che avevano compromesso la possibilità di partecipare alla lotta per l’Europa. Mazzarri era subentrato pochi mesi prima a Mihajlovic ma i tifosi granata, esasperati per la mancanza di risultati, non vollero sentire ragioni e la Maratona, con cori e striscioni, guidò una contestazione che durò dal primo all’ultimo minuto. I giocatori in campo ne furono condizionati, sebbene alla fine andarono vicini almeno al pareggio.

"Un anno e nove mesi dopo il rischio è quello di rivivere lo stesso film, per quello che si è visto e sentito negli ultimi giorni. Anche se, stando a quanto circola nell’ambiente, la contestazione domenica dovrebbe essere rivolta solo ad allenatore e società, controbilanciata da cori di sostegno per la squadra. Ma è chiaro che nell’ambiente c’è tensione e, se la partita si mettesse male, le cose potrebbero cambiare. Le contestazioni civili sono sempre lecite come modo di esprimere dissenso e i giocatori dovrebbero ricavarne motivazione per dare qualcosa in più, ma spesso, all’opposto, si irrigidiscono ulteriormente. E a “beneficiarne” può essere di nuovo la gemellata Fiorentina.