L’esame era delicato, i tecnici lo hanno sostanzialmente superato. La partita di ieri ha visto affrontarsi allo Stadio Olimpico Grande Torino il Toro di Walter Mazzarri e il Frosinone di Moreno Longo. Il granata voleva assolutamente la vittoria, il tecnico frusinate – oltre ovviamente ai punti – voleva una risposta dai suoi. Entrambi hanno ottenuto ciò che volevano. Si è verificato per la prima volta il confronto tra questi due allenatori. Sfida particolare per Longo che è tornato a Torino, da avversario questa volta, dopo sette meravigliosi anni passati ad allenare nel settore giovanile granata. Si giocava la panchina: a prescindere da quelle che saranno le scelte della società, si può dire che la squadra è ancora dalla sua parte.
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Torino-Frosinone: Mazzarri azzecca ancora i cambi. E Longo è all’altezza
Confronto Allenatori / Il tecnico granata non osa dall’inizio ma aggiusta la gara. E Moreno ha trasferito il suo carattere ai giocatori
L’APPROCCIO - La scelta di Walter Mazzarri di non schierare il tridente dal 1’ minuto è stato un segnale importante. Probabilmente non riteneva ancora opportuno schierare Falque, Zaza e Belotti dall’inizio della partita e ha preferito scendere in campo con il 3-5-2. Quindi con Iago Falque tenuto in panchina, non avendo ancora tanti minuti nelle gambe a cause dell’infortunio rimediato nella quarta giornata di campionato contro l’Udinese, davanti è toccato a Simone Zaza e al gallo Belotti. A sorpresa, panchina anche per Soriano: dentro Baselli da mezzala. La scelta alla fine si è rivelata premiata dal gol dell’ex atalantino. Longo, invece, è stato più coraggioso dall’inizio, schierando un 3-4-1-2 con tre giocatori puramente offensivi per andarsela a giocare a Torino alla pari.
ALTI E BASSI - Il secondo tempo è caratterizzato da alti e bassi da entrambe le parti: inizia subito con il gol di Daniele Baselli, che consente ai ragazzi di Mazzarri di portarsi avanti per 2 reti a 0. Black out dei granata dopo il raddoppio che permette ai ciociari di raggiungere il pareggio. Al 65’ la mossa di Mazzarri che inserisce Vittorio Parigini al posto di Aina. Il numero 27 fa la differenza correndo avanti e indietro sulla fascia destra: proprio da lì arriva il gol del 3 a 2: su un cross di Parigini respinto dalla difesa del Frosinone, ecco la gran conclusione di Berenguer da fuori area. Come la scorsa settimana, altro cambio perfetto di Walter Mazzarri, che sta confermando partita dopo partita un’ottima capacità di programmazione dei cambi e di lettura della partita. Da sottolineare il fatto che, non fosse arrivato il gol di Berenguer, era già pronto ad entrare Iago Falque: Mazzarri, come confessato nel post-partita, in caso di permanenza del 2-2 sarebbe passato al 4-4-2 già visto a Verona, con Falque e Berenguer esterni e Zaza-Belotti davanti. Nel finale di gara, invece, spazio a Lukic e Soriano. Inutili i tentativi di mister Longo di inserire gli ultimi dieci minuti di partita Perica, Soddimo e Vloet, quasi tutti i giocatori offensivi a disposizione. Dopo un’altra sconfitta in campionato la sua posizione è ancora in bilico. Dall’altra parte un Mazzarri che può sorridere a metà, tra il risultato e la prestazione ondivaga dei suoi.
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