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Torino-Genoa, perché sì e perché no: i segnali di Bergamo contro un ritmo da Champions

Verso il match / Tre motivi per credere nel Toro, altrettanti per temere il Genoa di Ballardini

Silvio Luciani

TURIN, ITALY - JULY 16:  Andrea Belotti (C) of Torino FC is challenged by Lukas Lerager (R) and Valon Behrami of Genoa CFC during the Serie A match between Torino FC and  Genoa CFC at Stadio Olimpico di Torino on July 16, 2020 in Turin, Italy.  (Photo by Valerio Pennicino/Getty Images)
 TURIN, ITALY - JULY 16: Tomas Rincon (L) of Torino FC in action against Lasse Schone of Genoa CFC during the Serie A match between Torino FC and Genoa CFC at Stadio Olimpico di Torino on July 16, 2020 in Turin, Italy. (Photo by Valerio Pennicino/Getty Images)

"La partita di questo pomeriggio contro il Genoa rappresenta un crocevia fondamentale per il Torino di Davide Nicola. In un match complicato, contro una squadra completamente rivitalizzata dal neo tecnico Ballardini, i granata dovranno fare di tutto per vincere. E come di consueto, nel percorso di avvicinamento al match, analizziamo i temi caldi della partita: perché sì e perché no, tre motivi per credere nel Torino, altrettanti per temere l'avversaria di turno, in questo caso il Genoa di Ballardini.

"PERCHÉ SÌ - La rimonta di Bergamo ha rappresentato un punto di svolta importante per il Torino di Davide Nicola. La classifica rimane difficile, ma i granata hanno dato grandi segnali. Innanzitutto sul piano del gioco: il Toro ha segnato tre gol e ha concluso per 19 volte, di cui 11 in porta. Poi sul piano atletico perché reggere l'intensità dell'Atalanta non è per nulla facile e infine, ultimo ma non per importanza, sul piano mentale: ribaltare l'inerzia del match in un momento in cui la squadra di Gasperini poteva dilagare è stato il segnale più importante, che dà fiducia anche in vista della partita col Genoa.

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