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Torino, Gustafson è un nodo da sbrogliare: ha bisogno di giocare

Gustafson in Torino-Pescara Primavera 2-0 del 15/10/2016

Focus on / La mezzala, schierata con la Primavera, ha dimostrato la necessità di scendere in campo con continuità: ma l'esordio in granata ne bloccherebbe il prestito a gennaio, da regolamento

Federico Bosio

Giovane speranza, esubero, oggetto misterioso, tante sono le etichette che potrebbero essere associate - e che invero lo sono state finora - a Samuel Gustafson: il centrocampista è stato prelevato a titolo definitivo dall'Hacken nel corso della sessione estiva ed è andato a rappresentare ovviamente uno degli investimenti per il futuro da parte del Torino, così come Sasa Lukic. Dal loro approdo all'ombra della Mole tuttavia, i due centrocampisti non hanno ancora trovato spazio nello scacchiere di Mihajlovic: non un elemento positivo per due pedine davvero giovani (classe '95 il primo, classe '96 il secondo) che avrebbero bisogno di misurarsi con il terreno di gioco settimanalmente.

Le due mezzali non sono tuttavia nella stessa situazione: se infatti per entrambi la gioia dell'esordio in granata è un'emozione ancora tutta da provare, saltuariamente Lukic disputa incontri ufficiali e non ha quindi perso quel ritmo-partita fondamentale in particolar modo a quell'età. Si tratta dei match con la Nazionale serba Under 21, Nazionale di categoria che invece Gustafon ha perduto: per gli ultimi impegni infatti la Svezia non ha convocato il ragazzo, che è rimasto a Torino non potendo così mettere minuti nelle gambe neanche con la propria Selezione. Una condizione fisica 'precaria', per meglio dire decisamente non di buon livello, quella di Gustafon che ha palesato tutte le proprie - attuali - difficoltà nel match disputato questo pomeriggio con la Primavera del Torino alla quale è stato aggregato: se la partita porta con se alcuni elementi positivi a livello personale per lo svedese, ovvero l'assist per il definitivo 2-0 e la presenza in campo per tutta la durata dell'incontro, il centrocampista è apparso particolarmente avulso dal gioco.

Segnali quindi non completamente positivi forniti allo stesso Mihajlovic, presente in tribuna insieme con il presidente Cairo. Il giocatore rappresenta quindi un importante nodo da sbrogliare in casa granata, ed il futuro sembra essere rappresentato da una via particolarmente tortuosa: è chiaro che il profilo, come detto classe '95, ha assoluto bisogno di giocare se non con regolarità quantomeno da comprimario, ma questo dipenderà dalle valutazioni del tecnico serbo a riguardo. Da regolamento infatti, se Gustafon conoscesse scendesse in campo in un match ufficiale con la maglia del Torino anche solamente per un minuto da questo momento alla sessione di mercato invernale, il centrocampista non potrebbe poi successivamente essere ceduto in prestito avendo già disputato due partite (di preliminare all'Europa League) con l'Hacken in questa stessa stagione.

D'altro canto, per poter essere prestato ad altre formazioni nel corso del mercato di riparazione di modo da ritrovare il contatto con il terreno di gioco e dimostrare il proprio valore (da regolamento, nessun problema: un giocatore può essere tesserato presso un massimo di tre società a stagione, ma disputare partite ufficiali solamente per due di questi tre club) Gustafson dovrebbe proseguire in questo non positivo limbo, costretto a non scendere in campo sino a gennaio. Una situazione di certo non piacevole per il giocatore, ma allo stesso tempo neanche semplice da gestire per il Torino: il giudizio - in vista del lungo periodo - di Mihajlovic farà pendere l'ago della bilancia definitivamente. Al momento, il centrocampista svedese resta un significativo nodo da sbrogliare.