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Torino, i tre momenti più brutti di questo (positivo) 2014

Approfondimento / Un 2014 all'insegna della positività, quello granata. Tuttavia, ecco i 3 momenti (+1) di quest'anno solare che tutti i tifosi vorrebbero velocemente cancellare dalla...

Cristina Raviola

"Un 2014 da incorniciare, quello granata. Un anno indimenticabile per molti, sicuramente oltre le aspettative per tutti. Tuttavia, come tutti gli anni che si rispettino, anche questo che si avvia alla conclusione non ha fatto mancare una sana alternanza fra momenti di pura gioia e felicità - e in assoluto, questi sono stati in maggioranza -,  ad attimi decisamente più bui e nefasti, a volte calcisticamente drammatici per tifosi e calciatori.

"Questi sono stati comunque molto pochi rispetto alle grandi “godurie collettive” e alle soddisfazioni di tutto un popolo, ma molti non si scorderanno questi 3 momenti (+1!) del 2014 per molto tempo. E non si tratta, certo, di ricordi piacevoli.

"3° POSTO: 6/11/14, HELSINKI-TORINO - Due vittorie e un pareggio. Questo il curriculum con il quale il Toro si presenta nella capitale finlandese, appena due settimane in seguito alla convincente vittoria all'Olimpico proprio contro gli scandinavi. I granata, invece, vengono colpevolmente presi alla sprovvista da una formazione ospite molto tenace, e, complice una situazione climatica difficile, commettono una serie di errori decisivi ed ingiustificabili che portano alla sconfitta e alla bocciatura totale di tutti i coinvolti. Una “Caporetto” che fortunatamente non ha precluso il passaggio del girone europeo, ma che, di fatto, non ha permesso ai granata di beneficiare di punti importanti per un potenziale raggiungimento del primo posto. Una figuraccia bella e buona, quella di Helsinki.

"2° POSTO: 30/11/2014 JUVENTUS-TORINO - “Il derby è il derby, può succedere qualsiasi cosa.” Questa è la massima più famosa e abusata sulla stracittadina, il must di ogni conversazione in merito. L'ultimo derby, lo sappiamo bene, ha tenuto effettivamente fede a queste parole, sorprendendo per l'effettivo equilibrio dei valori in campo, nonostante una squadra, quella bianconera, avesse tutti i favori del pronostico. Al rigore di Vidal risponde la fantastica azione personale di Bruno Peres, che porta al pareggio e che coincide con il ritorno al gol dei granata in un derby dopo 12 anni di digiuno. Una partita giocata alla pari dagli uomini di Ventura- anzi, forse meritando qualcosa in più dei padroni di casa -, che però non può avere una conclusione peggiore, beffarda fino all'osso: all'ultimo secondo dell'ultimo minuto di recupero del secondo tempo, Pirlo lascia partire un tiro imprendibile, che s'insacca alle spalle di Gillet. Uno schiaffo morale a tutto il mondo granata, che dopo una partita giocata in questo modo, confidava di poter portare a casa almeno con un pareggio, se non con qualcosa di più. Ma il fato, coadiuvato da una buona dose d'ingenuità, non è stato della stessa idea.

"1° POSTO: 18/05/14, FIORENTINA-TORINO - Il dramma sportivo per eccellenza, un misto di autolesionismo e sfortuna che ancora una volta si abbatte sull'universo granata: Alessio Cerci, a undici metri dalla qualificazione in Europa League, sbaglia il rigore decisivo in pieno recupero. L'esterno disperato si accascia al suolo in lacrime: l'immagine struggente di un'intera squadra,un momento che molti non scorderanno mai. L'estate ha in parte suturato “la ferita”, con l'esclusione del Parma dalla Coppa e la conseguente qualificazione del Toro; di contro, però, Alessio Cerci ha lasciato il Torino, facendo sì che l'ultimo ricordo dell'ex numero 11 con la maglia granata rimanga proprio quel pianto disperato sul prato verde del Franchi. La colonna sonora della disperazione di tutto un universo, quello granata: il gelido rumore di un sogno che ti è sfuggito all'ultimo dalle mani.

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"FUORI CLASSIFICA: 11/06/14, TORINO-CHIEVO PRIMAVERA - Non si parla di Serie A, ma non per questo la partita in questione è da considerare meno importante, anzi. Quando si parla di scudetto, non c'è nulla di più importante di quella partita lì, quella dove ti giochi il tutto per tutto in 90':  in questo caso, la finale del campionato Primavera. Una finale alla quale i granata arrivano con i favori del pronostico, e dopo aver battuto in maniera assai convincente l'ottima Lazio di Simone Inzaghi. I clivensi, dalla loro, giungono alla partitissima carichi a mille, dopo aver buttato fuori dal torneo squadre come Fiorentina e Juventus. I veneti, inoltre, si presentano contro i granata spuntati, privi del proprio attacco titolare, ma non scevri di coraggio e determinazione: la partita però non  decolla praticamente mai, e i calci di rigore si avvicinano inesorabili. Dal dischetto, i granata Morra e Gyasi falliscono, e il Chievo vince 4-3 dagli undici metri, portandosi a casa il primo tricolore della sua storia, e lasciando i ragazzi di Longo nella disperazione più totale. 

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