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I voti

Torino, il pagellone di fine stagione: Mandragora 7, si è preso le chiavi del centrocampo

Torino, il pagellone di fine stagione: Mandragora 7, si è preso le chiavi del centrocampo

Arriva a gennaio e prende in mano la squadra: tre gol, un assist e tante giocate decisive per il numero 38 dei granata

Silvio Luciani

È arrivato e si è immediatamente preso le chiavi del centrocampo granata. E come se non bastasse ha messo anche a referto tre gol e un assist tutti decisivi ai fini della salvezza. L'impatto che Rolando Mandragora ha avuto sul Torino è stato incredibile e inquadrarlo soltanto nei numeri rischia quasi di essere riduttivo. Il sinistro da fuori che ha portato al gol di Sanabria nel derby, per esempio, statisticamente non vale come assist. Così come non varrebbe la spettacolare verticalizzazione in occasione del secondo gol contro la Roma: eppure sono giocate di fondamentale importanza. Il centrocampista ex Udinese ha ridato qualità ed equilibrio al reparto più in sofferenza, trascinando il Torino alla salvezza: l'uomo giusto al momento giusto.

PARTITA TOP - Tuttocampista. La scintilla tra Mandragora e i tifosi granata è scoccata sin dall'esordio contro l'Atalanta, ma è diventato amore puro in occasione della vittoria casalinga contro la Roma. In quell'occasione Mandragora ha dimostrato tutte le proprie qualità: incredibile la rincorsa di 40 metri con annesso salvataggio sulla linea sul tiro di Pedro, merce rara la verticalizzazione per Belotti in occasione del 2-1 di Zaza. Regia e interdizione da 7 in pagella.

PARTITA FLOP - La peggior partita di questi sei mesi, invece, è quella contro il Napoli. Sconfitta netta, quella dei granata: Mandragora incide in negativo con un'espulsione evitabile nel finale, che gli costerà il match salvezza contro il Parma. Una serata da dimenticare all'interno di un percorso fatto di molte luci e poche ombre.

VOTO - In definitiva il voto è 7. Impatto incredibile, giocate decisive: all'ombra della Mole mancava da troppo tempo un giocatore con le sue caratteristiche. Nicola è stato bravo prima a volerlo, poi a renderlo centrale nel progetto: lui ha ripagato le sue scelte con le prestazioni e ora può diventare una colonna del futuro granata.