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Torino, la convivenza Vagnati-Bava appare difficile e l’ex ds riflette

Il punto / L’interventismo del nuovo responsabile dell’area tecnica potrebbe essere mal digerito dal capo del vivaio

Gianluca Sartori

Davide Vagnati e Massimo Bava posso convivere? I dubbi sono ad oggi più che leciti: come spiegato in un articolo a parte, il nuovo responsabile dell’area tecnica scelto da Cairo ha intenzione di estendere la sua area di influenza anche sul settore giovanile e in particolare modo sulla Primavera, come era abituato a fare alla Spal. Bava quindi si troverebbe non solo retrocesso da direttore sportivo a responsabile del settore giovanile, ma con un potere decisionale ridotto anche per quanto riguarda il vivaio.

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IL PASSATO - Bava non è certo abituato ad agire seguendo i dettami operativi di altri; quando era responsabile del settore giovanile c’era una sorta di divisione ferrea con Gianluca Petrachi. Il salentino si occupava della prima squadra e non metteva becco sul vivaio, Bava aveva voce in capitolo su tutto quel che riguardava i giovani ma rimaneva in religioso silenzio per quel che riguardava la prima squadra, supportando tra l’altro Petrachi soprattutto nella gestione dei prestiti. Una divisione di aree di influenza che aveva funzionato bene.

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E IL FUTURO? - Con la partenza di Petrachi, Bava è stato promosso a direttore sportivo e aveva chiamato il fidato collaboratore Andrea Fabbrini delegandogli la gestione delle squadre del vivaio dalla Under 18 alla Under 14, ma allestendo comunque in prima persona la Primavera. Rispetto della professionalità dell’altro e anche una certa amicizia l’hanno sempre fatta da padrone nei rapporti tra Bava e Fabbrini. Fino a quando Cairo non ha deciso di svoltare: biennale con opzione a Vagnati, Bava rimesso alla guida del settore giovanile. Ma ora comanda il 42enne ex Spal: il suo interventismo potrebbe essere mal digerito da Bava. Servirà trovare un equilibrio o le strade potrebbero separarsi.