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Torino, Pobega si racconta a Dazn: “La Maratona mi gasa. I miei gol? Tanto c…”

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Il centrocampista granata si racconta: dal primo gol con la maglia del Torino, all'inserimento perfetto passando per il tifo

Redazione Toro News

Tommaso Pobega si è raccontato ai microfoni di Dazn (per vederla abbonarsi a questo link) per il format "Piedi per terra", dedicato ai migliori giovani della Serie A. L'intervista si è svolta allo stadio Olimpico "Grande Torino", un luogo speciale per il centrocampista granata, che entrando ha ricordato: "Il bello è che la prima partita che abbiamo vinto in casa, siamo riusciti a vincere e ho segnato. C'è stato subito un buon feeling. Era il mio esordio in casa col Torino, c'erano anche i miei allo stadio... E' stato bello, anche ritrovare il pubblico". 

Tu dai l'idea di essere due persone, una in campo e una fuori dal campo...

"In campo devi essere sfrontato, devi essere maleducato. E' brutto da dire, ma devi essere maleducato soprattutto con gli avversari, sennò ti mettono i piedi in testa"

Quando eri bambino pensavi che saresti arrivato fino a qua?

"Quello era l'obiettivo quando sono arrivato a fare le giovanili al Milan, prima era un sogno"

Come è stato andare via di casa a soli 14 anni?

"E' stato particolare, ero molto piccolo anche a livello di fisico. Ero un ragazzino minuto, che non sapeva ancora i modi e i tempi su come comportarsi e relazionarsi con gli altri"

Ti ho visto una volta fare riscaldamento e faceva freddissimo, non eri nemmeno troppo vestito. Non accusi il freddo?

"Odio vestirmi troppo, odio avere caldo. Mi dà la sensazione di addormentamento, un po' soporifera. Mi sento più brillante e scattante per entrare in partita. Quando mi scaldo mi dico poi "ok, ora sono carico".

Non ti senti a volte di essere un po' troppo coi piedi per terra? Non ami i riflettori, sei abbastanza riservato... Ti senti mai come se fossi fin esagerato nell'essere umile?

"No, non mi sento mai di esagerare. E' un ambiente in cui è facile crearsi illusioni, puoi prendere mazzate facilmente"

E' vero che "Le regole del delitto perfetto" è una delle tue serie preferite?

"E' una delle ultime che ho visto, non l'ho ancora finita. Mi sta piacendo parecchio"

E la regola dell'inserimento perfetto?

"Non penso ci sia, ma ci possiamo provare"

Cosa hai pensato nel gol che hai segnato contro il Genoa?

"Ho visto che la palla stava scorrendo verso Sanabria. Il primo pensiero era vedere dove fosse il loro centrale. Ho visto che c'era il buco e ho detto: "Questo è il momento giusto". L'istinto principale è stato andare il più veloce possibile per mettermi davanti al quinto. Poi lì speri solo che l'attaccante chiami e speri che ti passi la palla perché non sempre succede (ride, ndr). Io ho fortuna perché spesso gioco con attaccanti generosi, ma non è sempre scontato. E quando me l'ha passata c'è stato l'uno contro uno col portiere, ho incrociato ed è andata bene"

Me l'hai raccontato in modo tecnico ma sul momento...

"Ho visto un buco e mi sono buttato, questa è la verità (ride, ndr)"

E il gol contro l'Empoli?

"La maggior parte dei gol e degli inserimenti che faccio spesso è come quello contro l'Empoli: su contrasto di un mio compagno se vedo che può andare a favore nostro mi butto. Sono convinto che se magari c'è una palla dubbia magari il mio avversario è fermo, e se io sono partito potrei prendergli il tempo. Poi a volte devi aver culo, è normale"

Percentuale di culo tua?

"Nei gol che ho fatto tanta"

Ti faccio sentire un audio ...

Alessandro Guarnone - compagno in Primavera col Milan: "Grande Pobe. Non fare il timidone nell'intervista, racconta un po' di quando ti battevo a Risiko in trasferta o in ritiro. Un abbraccio e complimenti per tutto ciò che stai facendo. Sono orgoglioso di te"

"Continua a tirare fuori questa storia, è convinto di aver sempre vinto a Risiko. Diceva ti battere sempre tutti, ma non ha mai vinto. Giocavamo sempre a Viareggio che c'erano tanti tempi morti. Era un bel passatempo"

Ti ha preso al fantacalcio Guarnone?

"Sì, lui è un martello. Ogni settimana mi scrive "Oh, Pobe... +3? +1? L'altro giorno che avevo preso un'ammonizione mi fa: "Ma cosa vogliamo fare con tutti questi gialli?"

E' vero che è stato Gattuso a chiamarti per primo Harry Potter?

"Non mi ricordo, questa cosa ormai è sfuggita di mano. Poi è diventata virale quando a Pordenone Chiaretti mi chiamava così e ha fatto un fotomontaggio di Harry Potter con la mia faccia. Da lì è sfuggita di mano"

Mi scrivi una promessa per la stagione?

"Deve essere ambiziosa o fattibile? Dipende da me? Allora ambiziosa, ma non la svelare..."

Com'è la curva Maratona?

"Si fa sentire, è bello. Quando riparti in contropiede o fai un bel recupero ti gasa. E' un bel piacere sentirla. Ti richiama a festeggiare con loro. Quando vinciamo in casa c'è sempre la ola sotto la curva, è bello festeggiare insieme a tutti i tifosi. Siamo davvero contenti che sia tornato il pubblico"

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