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Torino-Pro Vercelli: Mihajlovic vince il duello, ma Longo non affonda

Il duello fra allenatori / Il serbo riesce a dare aggressività e idee di gioco alla sua squadra, chiaramente superiore per qualità. Ma l'ex tecnico della Primavera ha già dato carattere ai suoi

Gianluca Sartori

Come già approfondito ieri, una delle chiavi di lettura più interessanti di Torino - Pro Vercelli era il duello tra Sinisa Mihajlovic e Moreno Longo. Un confronto sicuramente interessante, perchè vedeva uno fra i tecnici più promettenti del panorama italiano sfidare un allenatore fra i più conosciuti e ambiti e perchè si può dire che tra i due tecnici esistono delle analogie per quanto riguarda il modo di vedere il calcio dal punto di vista dei principi morali delle rispettive squadre. Altrettanto sicuramente, però, il confronto è stato impari: almeno una, se non due categorie di qualità dividevano le due squadre. Il Torino mette nel mirino la lotta per l'Europa League, la Pro Vercelli quella per non retrocedere in Lega Pro e in campo si è visto.

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"Mihajlovic ha vinto il duello tra le panchine, quindi, favorito dal gap di qualità a favore della sua formazione. Il tecnico serbo ci ha comunque messo del suo e la sua impronta si è vista. Innanzitutto dal punto di vista dell'approccio alla gara: il Torino non ha sottovalutato l'impegno, iniziando la gara con un atteggiamento aggressivo il giusto. Già al 5' c'era la prima occasione da rete con un colpo di testa di Belotti finito a lato di poco, e al minuto 8 poi ci ha pensato Ljajic a sbloccare la gara con una punizione pennellata dai 25metri. E' stata poi apprezzabile la ricerca di trame di gioco verticali e in velocità, alla ricerca costante del fraseggio: non sempre i granata sono riusciti nell'intento ma sono riusciti a divertire il pubblico, che ha apprezzato in modo convinto.

"Per quanto riguarda Moreno Longo, però, occorre sottolineare che la Pro Vercelli non ha mai mollato, rimanendo in partita fino a quando è stato possibile. I Leoni, spinti dalla buona verve di Mammarella e Mustacchio, non sono mai spariti dal campo rimanendo uniti e hanno provato a farsi vedere nella metacampo granata quando possibile. Nell'unico momento di distrazione dei granata, sono stati puntuali nel punirli con la rete di La Mantia. L'ex tecnico della Primavera granata è già riuscito a dare un'impronta caratteriale alla sua squadra: è la prima cosa che conta, per non perdere la bussola in quell'infida giungla che è la Serie B.