"Testa e piedi: l'ha vinta sotto tutti gli aspetti Mihajlovic questa attesa sfida contro Spalletti, mai sconfitto dal serbo nei precedenti tra i due. E la prima è da ricordare: il Torino nel 3-1 contro la Roma è riuscito ad annullare completamente la differenza tecnica tra le squadre attraverso una costante ricerca di arrivare primi su ogni pallone e di non lasciare spazio agli avanti giallorossi, imbrigliati in una rete difensiva ben costruita a protezione di Hart. Il risultato di questi addendi sta tutto nel punteggio del match.
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Torino-Roma 3-1: Mihajlovic non sbaglia una mossa e Spalletti è al tappeto
Testa a testa / Il tecnico granata azzecca la formazione e, nonostante due cambi forzati, indirizza bene il match
"E dire che Mihajlovic, che ha azzeccato la formazione iniziale con Boyé e Obi in campo, dando anche spazio a Rossettini, ha dovuto fare i conti con la sfortuna, quando sia il nigeriano sia De Silvestri hanno dovuto dare forfait e chiedere il cambio (obbligato per entrambi, con gli ingressi di Baselli e Zappacosta). Peccato, soprattutto per l'ex Inter che stava giocando un ottimo match, condito da alcuni recuperi preziosi e da un assist al bacio per Belotti in occasione dell'1-0. Ciononostante, Mihajlovic e la sua squadra non hanno avuto problemi ad amministrare l'incontro anche senza due cambi a disposizione nel finale.
"Il tecnico granata è stato anche bravo a correre ai ripari alla fine del primo tempo quando la Roma attaccava con continuità sulla sua fascia destra: il taglio centrale di Salah, seguito da Barreca, apriva un'autostrada per la corsa di Florenzi che spesso e volentieri si è trovato sui piedi palloni interessanti da mettere in mezzo. Mihajlovic, studiata la situazione, ha demandato ai centrali di difesa e ai centrocampisti di coprire l'egiziano, mentre Barreca si è posizionato quasi a uomo sul prodotto del vivaio giallorosso negli ultimi 30 metri di campo, di fatto annullando la pericolosità capitolina da quella parte. Anche la contromossa Totti tentata da Spalletti al 46' non ha sortito gli effetti sperati, con Valdifiori e Baselli che a turno hanno lasciato pochissimo spazio allo storico capitano romanista. Così, neanche la quinta punta inserita dal tecnico giallorosso - El Shaarawy al posto di Nainggolan - è riuscito a rendersi pericolo, ingolfando ulteriormente un attacco già saturo ed inefficace. Se a questo si aggiunge una squadra lunga e scollegata tra i reparti, allora il 3-1 finale si spiega in maniera semplice: Mihajlovic l'ha dominata, e i tre punti sono passati anche da lui.
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