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Torino, tanto possesso ma poche occasioni: ora ti serve Verdi

Approfondimento / Contro la Sampdoria il 63% di possesso palla, ma solo un tiro in porta. Quando è il Torino a dover creare la manovra dalle retrovie, si fa più fatica: i numeri

Nicolò Muggianu

Tanto possesso palla, ma poche occasioni da gol. Potrebbe riassumersi così la domenica genovese del Torino, uscito sconfitto contro la Sampdoria nell'ultimo match di campionato. Una netta supremazia nel possesso palla da parte della squadra di Mazzarri, che non è riuscita però a convertire i tanti passaggi in tiri e in azioni pericolose. Manca qualità, caratteristica che possiede Simone Verdi: può essere lui il giocatore capace di dare una svolta al Torino in termini di costruzione di gioco e finalizzazione nella metà campo offensiva.

I NUMERI - Riflessione che trova conferma nei numeri di Sampdoria-Torino. Esemplificative a tal proposito le statistiche sul possesso palla (63% a favore dei granata), in rapporto alle occasioni da gol create dal Torino: 5 totali (se si considerano anche tiri deviati e fuori dallo specchio), ma un 1 solo tiro in porta. Arrivato per altro nei minuti conclusivi del match, con il Torino che aveva in campo contemporaneamente quattro giocatori offensivi (Belotti, Zaza, Berenguer e Verdi). Ma non è tutto. Dai dati Opta, emerge un altro dato significativo: su 462 passaggi effettuati dal Torino (quelli della Sampdoria sono stati 276), la squadra di Mazzarri ha effettuato 162 verticalizzazioni ma zero passaggi filtranti. La spiegazione è semplice: i giocatori ad aver giocato più volte il pallone sono stati Bremer (84), Izzo (82), Lyanco (82), Baselli (78) e De Silvestri (58). Giocate che per la stragrande maggioranza appartengono alla categoria sponde o passaggi orizzontali. Il risultato, inevitabilmente, è un possesso palla ampio, ma sterile.

IL LECCE - Numeri già visti contro il Lecce. Anche in quel caso, ci fu una netta supremazia del Torino nel possesso palla (59%, di cui 55% nella propria metà campo), ma una scarsa attitudine nel creare occasioni pericolose da parte della squadra di Mazzarri. In totale: tre tiri in porta, di cui un gol realizzato su calcio di rigore. Come contro la Sampdoria, anche contro il Lecce, emerge un alto numero di passaggi effettuati (396) con tra i principali "passatori" ancora una volta il terzetto difensivo (Izzo e Djidji i giocatori con il maggior numero di palloni giocati), un mediano (Rincon) e un esterno (Aina).

QUALITA' - Tali statistiche mettono in evidenza le difficoltà tecniche del Torino, che in questo avvio di stagione ha faticato contro gli avversari che gli hanno lasciato il pallino del gioco. In parole povere: la squadra di Mazzarri è tra le migliori in Serie A se si parla di recupero palla e verticalizzazioni immediate, ma è meno brillante quando si tratta di rendersi pericolosa imbastendo la manovra dalle retrovie. Non a caso una delle vittorie più importanti delle prime giornate è arrivata contro l'Atalanta: squadra che ha nella propria natura quella di condurre il match. Ora starà a Mazzarri trovare le giuste soluzioni, ma la sensazione è che il tecnico di San Vincenzo abbia già a disposizione un giocatore che può aiutarlo ad alzare il tasso di qualità e pericolosità sulla trequarti: Simone Verdi. Schierabile con Zaza e Belotti, o soltanto con uno dei due. Ma questa è una decisione che spetta a Mazzarri.

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