In conferenza stampa, prima di Torino-Chievo, Mazzarri era stato chiaro: “Chi non sarà concentrato verrà sostituito”. Ammonimento che, con il senno di poi, sembra chiamare in ballo soprattutto Soualiho Meité. Contro i clivensi il giocatore francese è sceso in campo a metà. Ha dimenticato negli spogliatoi la sua verve esplosiva e si è presentato timido e impacciato all'appuntamento, incorrendo anche in errori che non gli appartengono. Esempio ne è la palla persa a inizio primo tempo che libera Meggiorini al tiro. Poco meglio la settimana precedente, nel match contro l'Atalanta, quando, al netto della bella intuizione che serve a Iago Falque il pallone del raddoppio granata, il centrocampista non brilla, stenta e fatica, e a metà del secondo tempo viene sostituito.
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Torino, un Meité a metà tra Chievo e Frosinone: va recuperato al top per l’Europa
Focus on / Il giocatore francese non ha convinto nelle ultime due uscite da titolare e rischia la panchina nella sfida esterna contro i ciociari.
AL RALLENTATORE – Questa prima parte di 2019 racconta di un Meité distratto, in ritardo rispetto alla velocità e alla qualità che a inizio campionato lo avevano consacrato rivelazione del mercato estivo granata. Arrivato nella prima decade dello scorso luglio dal Monaco nell'ambito del controverso scambio con il canterano Antonio Barreca, a Bormio il centrocampista ha faticato per raggiungere la giusta condizione fisica e rispondere presente ai dettami di Walter Mazzarri. Un crescendo, il suo, iniziato nelle amichevoli estive e concretizzatosi nelle prime uscite di campionato, dove ha dimostrato di avere qualità tecniche e fisiche notevoli, oltre che carattere e voglia di lottare. Undici partite titolare, due goal e un assist, prima di essere fermato per squalifica nell'infelice partita contro il Parma. Poi, tra fine novembre e dicembre, un leggero appannamento nelle prestazioni e l'espulsione contro la Lazio che lo tiene fuori dai giochi nei primi due match dell'anno, contro Roma e Inter. Prima delle due prestazioni con Atalanta e Chievo, tre spezzoni da subentrato con SPAL, Udinese e Napoli. E la distrazione del mercato di riparazione che lo accosta a club importanti, il Tottenham su tutti.
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CERTEZZE PERDUTE - Se a inizio campionato Meité aveva assunto i connotati di vera e propria certezza della mediana granata, ora, in vista della trasferta allo stadio Benito Stirpe, le gerarchie interne vedono il ragazzone francese costretto a inseguire. Da Rincon, sempre più padrone del centrocampo granata, al sorprendente Ansaldi e a un Lukic in ascesa, la sana concorrenza in casa granata non manca. Il numero 23 dovrà riconnettersi con la squadra e ritrovare la spinta iniziale se vorrà confermare quanto di buono mostrato al suo arrivo sotto la Mole.
PAROLA AL MISTER - Toccherà ora a Mazzarri decidere se dargli un'altra opportunità dall'inizio contro il Frosinone o se gestirlo diversamente. D'altronde le qualità del giocatore sono ben note al tecnico toscano: “Meité? Nel nostro centrocampo ognuno ha le sue caratteristiche - spiegava il mister dopo il pareggio con la SPAL -, la sua fisicità penso che ce l’abbiano in pochi”. Giocare al fianco di Rincon, El General che una certa garra la sa trasmettere a tutta la squadra, lo può favorire nel recupero del giusto approccio mentale alla partita. Certo è che al Toro in lizza per un posto in Europa servirà, di qui a fine campionato, anche il miglior Meité.
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