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Torino-Verona 2-2 e quell’inspiegabile blackout di Molinaro

Torino-Verona 2-2 e quell’inspiegabile blackout di Molinaro

Focus on / Il terzino va in cortocircuito e con un fallo di mano clamoroso regala al Verona il rigore del pari

Nicolò Muggianu

Molinaro, ma che fai? Un epilogo che ha del clamoroso quello a cui hanno assistito - inermi - i tifosi granata accorsi all'Olimpico Grande Torino: la squadra di Mihajlovic fa 'harakiri'e si fa raggiungere in extremis dal Verona. Un finale al cardiopalma: prima l'infortunio di Belotti che ammutolisce lo stadio, poi la raffica di errori individuali che fanno affondare il Torino in una partita che all'intervallo sembrava indirizzata su binari ben precisi.

Tra i principali protagonisti in negativo del finale-shock del Torino c'è senza dubbio Cristian Molinaro. Una partita a tratti inspiegabile quella offerta dal laterale mancino. Durante il corso dei 90', l'ex Parma manifesta spesso indolenza verso i compagni, lamentandosi più volte con Mihajlovic. Ma c'è poco da recriminare. L'intesa con Niang è pessima e Cerci da quel lato fa il bello e il cattivo tempo, mandandolo definitivamente in crisi. La seconda frazione poi è da film horror. Prima un calcio al piede d'appoggio di Cerci in piena area di rigore: sarebbe penalty, ma l'arbitro - per fortuna del Torino - non è della stessa idea.

 Cristian Molinaro

Poi, l'epilogo che ha lasciato di stucco tutto l'Olimpico. È il 92' e Molinaro 'para' in maniera piuttosto grottesca un cross apparentemente innocuo proveniente dalla destra. Questa volta sì: è calcio di rigore. Un errore che ha dell'incredibile per un giocatore della sua esperienza, un riflesso incondizionato che sarebbe ottimo se facesse il portiere, ma così non è. Pazzini dagli undici metri non può sbagliare e il Torino è costretto a raccogliere un solo punto, dopo una partita che all'intervallo sembrava già portata a casa. Ai granata e a Mihajlovic non resta ora che farsi un esame di coscienza. Molinaro invece, finisce dietro la lavagna con la consapevolezza che può e deve far molto meglio di così; nonostante il pareggio non sia certo solamente frutto dell'erroraccio del terzino, ma più in generale di una prestazione scadente della squadra, sotto molti punti di vista.