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Toro: applausi, rimpianti e qualche riserva sul futuro

VERONA, ITALY - APRIL 23:  Adem Ljajic of Torino FC (C) salutes the fans with his teammates at the end of the Serie A match between AC ChievoVerona and FC Torino at Stadio Marc'Antonio Bentegodi on April 23, 2017 in Verona, Italy.  (Photo by Emilio Andreoli/Getty Images)

Dopo la partita di Chievo, il 4-2-3-1 si candida a modulo base del futuro: ma può funzionare anche contro le grandi?

Gianluca Sartori

"Molto bene il Toro in casa del Chievo: applausi sparsi per la prestazione dei granata, padroni del campo dal primo all'ultimo minuto. Sfruttando sì un momento di disarmo del Chievo, che pare già in vacanza da settimane, ma proponendo un bel calcio per novanta minuti, perdendo mai la testa - la solita rete subita non ha tolto la benchè minima certezza: passi avanti dal punto di vista della tenuta mentale - e trovando anche delle reti belle da vedere, con Ljajic (visto al Bentegodi nella miglior versione in granata) e Zappacosta (se inizia anche a segnare...). Complimenti, dunque, ai giocatori e a mister Mihajlovic.

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"Il quale Mihajlovic, a Verona, ha riproposto il 4-2-3-1, che può essere la formula giusta per il futuro, a giudicare da quanto è successo nelle ultime partite. Lo può essere perchè esalta i giocatori di qualità che il Toro vanta: da Ljajic a Falque a Baselli - che bella coppia di centrocampo che sta diventando, quella con Acquah - a Belotti, che, pur se ieri non è stato proprio così, più giocatori di qualità ha dietro e più ha possibilità di avere i rifornimenti giusti per segnare. L'unica riserva che si può avere su questo modulo è la sua idoneità ad essere riproposto contro le grandi squadre. Con un modulo così offensivo tocca scendere in campo per imporsi e fare la partita: questo si può e si deve fare contro le squadre meno forti o della stessa forza, più difficilmente contro quelle più forti, contro cui difficilmente si può pensare di fare a gara di qualità. Il derby contro la Juventus sarà un importante test in tal senso.

Prima del viaggio allo Stadium, però, c'è l'importante partita contro la Sampdoria: i granata dovranno tornare a vincere in casa per avvicinare il record di punti dell'era Cairo (57 punti del 2013-2014) e per blindare, contro la diretta concorrente, il nono posto in classifica. Certo, dopo aver visto il Toro di ieri, Miha avrà dei bei rimpianti a pensare che ci si deve accontentare di questo pseudo-obiettivo, per quest'anno. E' giusto che questo Torino sia rammaricato perchè, anche con questa rosa, qualcosa di più si sarebbe potuto fare. Che il rammarico sia trasformato in voglia di riscatto per la fine di questa stagione e in benzina nelle gambe per la prossima.