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Torino e Cairo, l’intento è concludere l’annata con Mazzarri. Ma il futuro è da decifrare

foto Paolo Pavan

Focus on / Il presidente granata ha ribadito di non aver messo in dubbio il tecnico toscano: non sono solo parole di circostanza

Andrea Calderoni

«Mazzarri non è mai stato a rischio». La frase utilizzata da Urbano Cairo a margine dell’evento organizzato dalla rivista Bell’Italia non ha bisogno di troppi commenti. Difficile dire qualcosa di diverso in questo momento, ma non sono state, però, solo parole di circostanza. L'intento di fondo presidenziale è sempre stato quello di proseguire con Mazzarri nonostante la profonda crisi vissuta dalla squadra ad ottobre. È lecito chiedersi le ragioni per cui il tecnico toscano non sia mai stato messo nei fatti sulla graticola dal presidente granata nonostante un avvio di stagione ben al di sotto delle attese della vigilia. In primo luogo Walter Mazzarri gode di un importante credito acquisito l’anno scorso. Il suo Torino, infatti, ha condotto un girone di ritorno di ottimo livello, conquistando i preliminari di Europa League a seguito dell’estromissione del Milan. Inoltre, Cairo non ha preso davvero in considerazione l’esonero anche perché non ci sono allenatori disponibili che lo allettano più di Mazzarri, che come ha ribadito ieri sera lo stesso Cairo, «è stato inseguito per molti anni».

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FIDUCIA - Ora l'atteggiamento convincente nel Derby della Mole e la vittoria a Brescia hanno fatto tirare un sospiro di sollievo al numero uno granata, che, infatti, ha aggiunto: «La squadra si è ricompattata e ha ottenuto un ottimo risultato a Brescia. Quando non fai punti, è sempre una brutta cosa e devi cominciare a farne». È naturale, però, che non bastano questi due segnali per sancire la guarigione del Torino di Mazzarri. Il prosieguo della stagione  servirà per comprendere la tenuta del progetto tecnico-tattico dell’allenatore toscano. Al momento la fine anticipata del rapporto con il tecnico ex Napoli ed Inter appare davvero l'ultima spiaggia, ma ovviamente saranno i risultati a determinare le decisioni del patron.

RINNOVO - Diretta conseguenza dei risultati e dell’andamento della stagione del Torino da qui alla prossima primavera sarà il rinnovo di Mazzarri. Ieri Cairo è stato prudente sull’argomento. «Soltanto un mese e mezzo, due mesi fa parlavamo di rinnovo. Cosa di cui evidentemente torneremo a parlare appena lo decideremo insieme, ma è una cosa che andrà fatta nel prossimo futuro» le parole utilizzate dal presidente del Torino. Parole interpretabili nella seguente direzione: Cairo non ha intenzione di parlare oggi di rinnovo di Mazzarri. La crisi granata, infatti, non è ancora pienamente rientrata, quindi il ragionamento è il seguente: dapprima si ritrova la serenità (e con essa si aggiusta la classifica), poi ci si siederà al tavolo con Mazzarri per discutere dell’avvenire, in primis le eventuali mosse di mercato a gennaio. Il contratto in scadenza 2020 impone di prendere delle decisioni: ma visti i recenti risultati, il futuro a lunga gittata è tutto da decifrare.