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Toro: cambio di modulo? Un’idea rinviata

Giampiero Ventura sembrava irremovibile: il 4-2-4 è il suo modulo, e il suo modulo non si tocca. Così anche contro il Genoa i dubbi di formazione riguardavano gli interpreti delle...

Redazione Toro News

"Giampiero Ventura sembrava irremovibile: il 4-2-4 è il suo modulo, e il suo modulo non si tocca. Così anche contro il Genoa i dubbi di formazione riguardavano gli interpreti delle fasce (con Cerci probabile panchinaro per espiare le colpe di Toro-Milan), mentre davanti ci aspettavamo di vedere, come sempre, Meggiorini titolare accanto a Bianchi.SORPRESA - Invece il Mister, all’ultimo minuto, ha stupito tutti tirando fuori dal cappello una soluzione inedita: un 4-2-3-1 con il capitano a fare da unica punta davanti al terzetto Birsa-Cerci-Santana. Qualcuno preferirà chiamarlo 4-2-4 con Cerci in versione finta punta, ma la sostanza non cambia: si trattava di un’idea nuova, con risvolti che potevano nascondere sorprese interessanti.Innanzitutto si risolveva così, senza vincitori né vinti, il ballottaggio che aveva tenuto banco in settimana tra Cerci e Birsa: una seconda chance all’esterno romano non andava ad escludere dai giochi il meritevole ex genoano, che la domenica precedente aveva ampiamente dimostrato di poter dare il suo contributo alla causa granata (e che, con il secondo assist di fila sfornato per Bianchi, ha confermato quest’impressione). Inoltre, si provava finalmente a cercare un’alternativa alla coppia d’attacco Bianchi-Meggiorini e ai suoi ben noti limiti realizzativi.LA (S)FORTUNA AIUTA GLI AUDACI - Una soluzione intrigante, dunque, da cui potevano sorgere riflessioni interessanti anche in chiave futura. Ma la sfortuna – tanto per cambiare – era dietro l’angolo: dopo solo otto minuti, Santana si infortunava costringendo Ventura a inserire Sgrigna e a tornare al classico 4-2-4 con Birsa a sinistra e Cerci a destra. Troppo poco tempo a disposizione per valutare i risultati di questa strada nuova imboccata dal tecnico, e il rimpianto è grande.Anche perché nei primi minuti (eccezion fatta per i brividi causati da Rodriguez su retropassaggio suicida a Gillet) il Toro sembrava tenere bene il campo. Occhi puntati, naturalmente, su Cerci, in dovere di cercare riscatto dopo la bufera che lo ha riguardato in settimana. E il talento di Roma, in posizione più accentrata, ha dato l’impressione di poter fare bene, mentre, una volta tornato sull’esterno, è andato a giocare la solita partita complessivamente annebbiata. Ma, come detto, una manciata di minuti sono decisamente insufficienti per dare solidità a qualsiasi valutazione.ESPERIMENTO RIMANDATO - Ciò che ora viene spontaneo domandarsi è se l’esperimento messo in atto da Ventura possa essere ripetuto con maggior fortuna o se si trattasse di una soluzione preparata in modo specifico per questa gara. Certamente, in attesa che il mercato di gennaio vada a colmare le vistose lacune del reparto, l’attacco granata ha bisogno di un restyling, e questa soluzione tattica stuzzica l’immaginazione. Bianchi pare ritrovato e la sua maglia da titolare, in questo momento, è meno in discussione che mai (anche se si attendono sviluppi che non arrivano sul fronte contrattuale). Al contrario, Meggiorini (ancora a secco in questa stagione, nonostante i 785’ giocati) potrebbe essere lasciato in panchina per favorire un modulo con tre giocatori di fantasia dietro alla punta, permettendo anche di ovviare alla mancanza di un regista.Un’idea da tenere in considerazione, dunque, almeno finché non verrà buttato nella mischia quello che potrebbe essere il primo vero innesto in attacco per il Toro dell’anno nuovo: Gianluca Sansone.

"Fulvio Vallana (Twitter @FulvioVallana)

"(foto Dreosti)

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