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Toro, senti Zaza: “Rinato grazie a Belotti”

L'intervista / L'attaccante granata è stato intervistato dalla Gazzetta dello Sport

Luca Sardo

Simone Zaza si racconta alla Gazzetta dell Sport in una lunga intervista in cui parla di diversi argomenti: dal suo problema al ginocchio e al possibile rientro con il Lecce, al rapporto speciale con il Gallo Belotti, passan. "Penso di riuscire a mettermi a disposizione per la gara contro il Lecce. Del resto quello al ginocchio è un fastidio col quale convivo da tempo. Ogni tanto il menisco mi fa brutti scherzi ma non è il caso di andare sotto i ferri. Ho ripreso ad allenarmi, sia pure senza forzare". Continua poi il numero 11 granata parlando dell'ottimo inizio di stagione in campionato del Toro che ha battuto il Sassuolo in casa e l'Atalanta in trasferta, facendo riferimento anche al suo orgoglio che è stato determinante: "Venivo da una stagione in cui avevo giocato poco e quindi a giugno ero dinanzi a una scelta: fare il titolare altrove oppure rimanere per dimostrare che avevo le qualità per essere utile a questa squadra. Ha prevalso l’orgoglio e anche il senso di riconoscenza nei confronti del presidente che mi ha sempre incoraggiato a tenere duro nel periodo in cui ero più in panchina che in campo. Cairo mi ha sempre trasmesso tanta stima".

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Poi il suo rapporto con mister Mazzarri: "Abbiamo avuto un colloquio sereno e sincero nel quale ho manifestato al mister che il mio proposito era rimanere al Toro per dare un contributo costante, nella convinzione di poter formare un ottimo tandem con Belotti". Ed è proprio grazie al Gallo Belotti che Simone Zaza ha scelto il Torino la scorsa estate: "Conoscevo alcuni giocatori del Toro ma con il Gallo era nata una bella intesa in Nazionale. Così quando stavo decidendo se tornare in Italia o rimanere in Spagna avevo letto di un Belotti sul mercato. Così l’ho chiamato per dirgli 'Gallo non muoverti da lì che se torno in Italia scelgo il Toro: non faremo mica che arrivo io e te ne vai tu?... Io e Andrea siamo molto compatibili. Lui è più bravo a proteggere la palla e a far salire la squadra, io vado di più negli spazi. Ci integriamo". Pensiero finale poi all'Europa: "Champions? A me piace volare basso... Ci sono due-tre squadre molto forti e la Champions resta difficile. Però in tutto l’ambiente si respira positività e possiamo lottare per l’Europa".

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