Toro, sul mercato le scommesse di Ventura

"Scelta tecnica. Due paroline che valgono per chi gioca come per chi arriva. Perché mai come nel mese che sta per arrivare si vedrà (anche) la mano di Giampiero Ventura nel rimodellare la sua rosa, teoricamente sempre più a sua immagine e somiglianza.

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"FIGLI E FIGLIASTRI - Ovviamente con tutte le conseguenze del caso. Perché se a maggio i conti torneranno e soprattutto se lo faranno grazie i giocatori che il tecnico ha fortemente voluto da un anno a questa parte (il primo fu Masiello), allora tutti potranno dire che ancora una volta il genovese ci ha visto lungo. Altrimenti per lui come per altri comincerà un esame di coscienza. In fondo a ben guardare tra chi è arrivato e chi è stato trattenuto, con una logica forse calzante ma certo non sempre distinguibile, dei ‘Ventura boys’ solo Gillet e Gazzi sino ad oggi sono risultati realmente decisivi, mentre Masiello si è scoperto sostituibile, Meggiorini ha il rapporto che tutti conosciamo sia con la rete che con il pubblico e Sgrigna, figlio adottivo se vogliamo visto che è stato il tecnico a volerlo riconfermare, sembra in rottura prolungata.

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"BARRETO, E ADESSO? - Ora potrebbe essere il turno di Barreto, più difficilmente di Almiron. Come a dire la scommessa peggiore o anche la più intrigante, a seconda del punto da cui la si giudichi. Il Barreto di Bari è indiscutibile, nel senso letterale della parola, perché finalizzava al meglio un gioco nato ed evolutosi anche con lui. Ma resta il fatto che in pochi sembrano ricordare a posteriori, di come fosse già andato fortissimo l’anno prima quando su quella panchina c’era Antonio Conte e quindi parlare di una rinascita venturiana pare eccessivo.

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