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Un esonero bizzarro

Un fulmine a ciel sereno hanno pensato tutti coloro che vivono nel mondo granata dagli addetti ai lavori, ai tifosi, ai simpatizzanti. Ho saputo dell’esonero del mister della promozione da un taxista, appena rientrato da una trasferta di...

Redazione Toro News

Un fulmine a ciel sereno hanno pensato tutti coloro che vivono nel mondo granata dagli addetti ai lavori, ai tifosi, ai simpatizzanti. Ho saputo dell’esonero del mister della promozione da un taxista, appena rientrato da una trasferta di lavoro. Sulle prime ho pensato allo scherzo. Le poche notizie lette nei giorni scorsi parlavano al massimo di "temporali", di discussioni, fra due persone, Cairo e De Biasi il cui rapporto sembrava più amichevole che fra collaboratori. Lo confesso non ci ho dato peso: è normale quando un pre-campionato non porta vittorie, ma solo delusioni anche pesanti, come l’eliminazione dalla Coppa Italia o la sconfitta nel feudo patronale con poco gioco e molti errori. Però considerato che gli scudetti di carta sono sempre andati a realtà che poi a fronte di miliardi spesi si sono ritrovate a recitare un ruolo di secondo piano, è meglio che Abbruscato e Stellone stecchino ora che non in campionato.Delle discussioni fra Cairo e De Biasi si diceva da tempo, ma erano indice di un rapporto sano, vero, autentico. Poi è chiaro che chi investe denari, e tanti, non avendone una montagna alle spalle ha tutto il diritto di tutelare il suo investimento. La scelta di Zaccheroni è di altissimo profilo e ben rappresenta un gradino fatto verso l’alto che magari, in un prossimo futuro, permetterà di arrivare a professionisti che oggi, invece, non considerano il Toro ancora una piazza importante. Tuttavia non possiamo dimenticare che il primo Torino di Cairo è stato anche e soprattutto il Toro di De Biasi. Il quale ha finito con il pagare oltre il lecito le sue colpe, l’eccessiva disponibilità verso il patron, accettando scelte che, lo scorso anno, hanno finito con il minare pesantemente l’equilibrio dello spogliatoio. E’ accaduto al termine del mercato di riparazione, quando mandò in campo in un colpo solo i sei nuovi acquisti più per motivi di marketing che per effettiva necessità. Una scelta che scombussolò non poco gli umori di quanti fino a quel momento avevano tirato la cariola, portando il Toro risorto in una settimana e presente al secondo posto, in piena zona promozione diretta, alla settima posizione. Ben fece Cairo a confermare la fiducia all’uomo e al professionista, dimostrando di saper scegliere i suoi uomini e di conoscere bene le leve della psicologia umana. La piazza intera oggi applaude al cambio. Difficile, ma non impossibile dargli torto. Zaccheroni è sicuramente il top fra quanti erano disponibili sul mercato.Tuttavia c’è un “pero’” a cui non si è sottratto nemmeno il Presidente. Se è vero che l’esonero è giunto alle 23.30 di un giorno d’estate lontano da partite ufficiali e soprattutto per telefono. Lascia molto perplesso per il modo e il tempo a livello umano. Il rispetto per la persona e per la forma non ha cittadinanza: è universale. E questo, a prescindere dalla ragione del dubbio e dalla validità delle tesi presidenziali è stata una piccola scivolata. De Biasi avrà avuto i suoi difetti, ma anche tanti, tanti, tanti meriti. Un’uscita di questo tipo poteva essere studiata meglio.

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