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Un salvagente di Vitale importanza

Un nome nuovo irrompe nell’intricato panorama granata, nella marea di indiscrezioni che hanno stravolto questa intensa e soffocante estate del Toro. Si tratta di Guido Roberto Vitale, 67enne banchiere milanese, allievo di Cuccia, dal...

Redazione Toro News

Un nome nuovo irrompe nell’intricato panorama granata, nella marea di indiscrezioni che hanno stravolto questa intensa e soffocante estate del Toro. Si tratta di Guido Roberto Vitale, 67enne banchiere milanese, allievo di Cuccia, dal quale ha imparato il mestiere di merchant banking, attività importata in Italia proprio dal defunto numero uno di Mediobanca. Vitale è stato fino allo scorso marzo presidente della Rcs Mediagroup, attualmente è vicepresidente del Fai (Fondo per l'Ambiente Italiano) e personaggio di grande rilievo della finanza italiana. Tra le società da lui fondate ed amministrate troviamo l’Euromobiliare, mentre nel 1993 ha creato la Vitale&Borghesi poi confluita nella Lazard, società di cui è stato presidente fino al 31 marzo 2001.Vitale ha sempre avuto un ruolo di spicco nei processi di privatizzazione in Italia e negli ultimi tempi ha fondato la Vitale&Associati, della quale è attualmente presidente, dove sta svolgendo importanti collaborazioni con aziende industriali e finanziarie. Fa parte anche lui dei personaggi che hanno presentato un piano di ristrutturazione per la Fiat. Il suo nome difficilmente sale nelle cronache quotidiane, come il suo maestro Cuccia preferisce muovere le fila del potere in silenzio, piuttosto che apparire come uomo di punta.Nel mondo del calcio fu accostato tre anni fa alla Fiorentina, quando fu tirato in ballo dall’ex Ministro Piero Barucci per cercare di aiutare la società viola di Cecchi Gori ad uscire dalla sua difficile situazione, ma non ci riuscì e la squadra toscana fu costretta a ripartire dalla C2 con Della Valle. Il mancato affare fu causato comunque dalla mancanza di volontà da parte di Cecchi Gori a vendere alla piattaforma televisiva Pmt, società che Vitale aveva tra le mani per la cessione. Per quanto riguarda più da vicino la questione granata si può dire che la sua esperienza e soprattutto le sue conoscenze gli permetterebbero di arrivare a banche e imprenditori molto importanti, dove Cimminelli nulla può, anche in virtù del fatto che nessun istituto di credito gli ha rinnovato la fiducia. Ovviamente il suo ruolo verso la crisi del Torino sarebbe solo di intermediario, prima di tutto per trovare la fideiussione che permetterebbe al Toro di rimanere in A e in seconda battuta vendere il Torino Calcio ad un solido acquirente, con la sicurezza acquisita di giocare nel campionato che conta. E qualcuno ha tirato nuovamente in ballo l’ex presidente dell’Inter Ernesto Pellegrini, che peraltro ha ripetutamente smentito. Guido Vitale sarà l’uomo giusto per la rinascita? Nessuna illusione, ma si tratta di un manager che sa il fatto suo ed è positivo che agisca senza mettersi troppo in mostra, adoperandosi affinché l’indiscrezione diventi finalmente quella notizia vera che tutti i tifosi granata attendono.

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