Vincere la paura

"di Arianna Lucania

"Abbiamo parlato del buono che possiamo conservare nel nostro cassetto della partita contro il Bologna, cercando di tirarlo fuori nelle prossime gare. Ora invece parliamo di quello che tutti noi faremmo volentieri a meno di sentire. Avevamo bisogno dei tre punti contro la squadra emiliana, per salvare questa stagione. Ne avevamo bisogno perché era una delle partite chiave, una di quelle partite dove conquistare i tre punti è l’unica opzione accettabile. Ebbene, non è stato così, anche se ci siamo andati molto vicini.

"Ottimo primo tempo come abbiamo detto, finalmente Rosina si è dimostrato il capitano che è. E poi? Cos’è successo nei 15’ di intervallo?Ognuno ha la propria ipotesi, non tutti avremmo affrontato il secondo tempo nello stesso modo. Ed è stato giusto cercare di non essere più spavaldi come nel primo tempo, cercando di contenere un Bologna che ovviamente cercava il pareggio con tutte le sue forze. Ma a volte il calcio è anche questo: crederci per 90’. Il Toro questo non lo ha fatto, ha di nuovo avuto paura, nell’attesa di un gol che era evidente che prima o poi sarebbe arrivato. E non importa se è stato su rigore o no, se ci sono stati annullati dei gol, perché quello che conta è il risultato finale. E il risultato dice che sulla carta il Toro non si merita la salvezza più del Bologna.

"Questo sarà il piccolo bagaglio di domenica scorsa da lasciare a Torino: la paura. Il Toro non può più permettersi di averne, non può più stare in balia dell’avversario, lo ha fatto per troppo tempo. Bisognerà non portare a Napoli quella confusione e quell’ansia che era leggibile sui volti di Camolese e degli undici giocatori in campo. Perché l’unica possibilità è quella di giocare queste partite come tre finali, come spesso ha detto il Presidente Cairo. Ma giocare un tempo non basta, noi vogliamo veder lottare il Toro per 90 minuti. E comunque vada, potremo dire di averci provato.