Poi, il passo falso di Bergamo, sia a livello di squadra che a livello individuale: Baselli ha messo in mostra quelle che sono le sue attuali lacune, in primis il gap fisico che lo costringe a faticare contro "ghepardi" del calibro di Kessiè, giocatore con una cilindrata decisamente maggiore. Poi, la mancanza di cattiveria: ma Mihajlovic per primo sa che quando Baselli riuscirà ad unire il suo talento al giusto furore agonistico, saranno dolori per gli avversari. Non per niente, Mihajlovic si è sempre opposto, in estate, ad una sua possibile partenza. Prima, per stessa ammissione del DS Petrachi, il tecnico serbo ha risposto picche quando si è paventata l'ipotesi di uno scambio con il milanista Kucka. Poi, nell'ultima settimana di agosto, il Torino si è opposto anche alle avances dell'Everton, che aveva sondato concretamente il terreno attorno all'altro di Manerbio: Ronald Koeman era molto interessato al profilo del talento di Manerbio per il Torino, come alternativa a Moussa Sissoko per un rinforzo a centrocampo.
Alla fine i Toffees sono rimasti con un pugno di mosche in mano: il francese è andato al Tottenham, il Porto ha blindato Brahimi nonostante un'offerta monstre di 40 milioni, Il Torino ha stroncato sul nascerei la trattativa, ritenendo il ragazzo uno dei fulcri attuali e futuri del centrocampo e della squadra. C'è da scommettere che da oltremanica continueranno a seguire il giocatore, che però ora deve pensare a ripagare la fiducia del Torino, crescendo là dove occorre e mettendo in campo la volontà di arrivare davvero a essere un giocatore vero e compiuto. A partire dall'appuntamento di domenica contro l'Empoli.
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