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Calciomercato Torino, Simunovic: l’aut-aut del Celtic e i sospetti del Torino

Calciomercato / Il problema al ginocchio ha indotto il club granata a formulare la proposta di prestito con obbligo di riscato, ma la linea dura del club scozzese ha portato al nulla di fatto

Gianluca Sartori

"Il Torino ha concluso la campagna acquisti senza riuscire a prendere un difensore centrale, questo è certo, come è certo che il difensore fosse uno degli obiettivi richiesti da Sinisa Mihajlovic, come testimonia l'inseguimento senza successo a Domagoj Vida della Dinamo Kiev e la vicenda legata a Jozo Simunovic. E' proprio il caso legato al ragazzo croato classe 1994 ad avere infiammato l'ultimo giorno di mercato del Torino: dopo una lunga schermaglia col Celtic Glasgow, il trasferimento di Simunovic - che il 30 agosto era a Torino per sottoporsi alle visite mediche - è saltato definitivamente.

"Questo, grossomodo, sarebbe stato il susseguirsi delle vicende: il Torino, che seguiva la situazione del giocatore da parecchie settimane, ha accelerato dopo la fuga di Maksimovic, quindi intorno a Ferragosto. Il club granata ha raggiunto in primis l'accordo col ragazzo e l'intesa di massima col Celtic. Gli scozzesi, che avevano prelevato l'anno prima il centrale dalla Dinamo Zagabria per una cifra vicina agli otto milioni di Euro, erano pronti a lasciarlo partire per una cifra tra i 3.5 e i 4 milioni di Euro. Il club granata, però - anche memore di quanto successo in precedenza con vicende come quella di Danilo Avelar - prima di chiudere l'affare ha chiarito di voler sincerarsi sulle condizioni del ragazzo, purtroppo vittima a gennaio di una gravissima rottura del legamento crociato.

"Le visite medichesono state affrontate a Torino il 30 agosto, in due fasi: prima alla clinica Fornaca dove ci sono stati specifici controlli sullo stato dell'articolazione, poi alla Medicina dello Sport allo Stadio Olimpico, con il consueto check-up completo. Dopo consulti tra i medici che hanno visionato lo stato del ragazzo e lo staff medico del Torino, sarebbero emerse delle problematiche legate a quel ginocchio e al suo completo recupero: il giocatore avrebbe potuto essere tesserato, ma non si poteva escludere del tutto il rischio di future ricadute.

"Il Torino allora avrebbe proposto al Celtic una formula di acquisto diversa: prestito con obbligo di riscatto dopo dieci presenze, in modo da poter essere sicuro al 100% prima di effettuare l'investimento per il cartellino. A questo punto l'aut-aut del Celtic: l'accordo era stato raggiunto e non si possono rivedere le condizioni, l'affare si deve fare a titolo definitivo o ci riprendiamo il giocatore. Di conseguenza, probabilmente chiunque al posto del Torino si sarebbe insospettito: forse, se il giocatore fosse stato davvero perfettamente integro, gli scozzesi non avrebbero avuto problemi ad accettare la nuova formula.

"Quale sia stata la conclusione è noto a tutti, con il difensore che ha preso il volo di ritorno in Scozia: una situazione non invidiabile, la sua, che si vedeva già in Italia e ora ha dovuto chiarire la sua posizione con la piazza del Celtic. La verità sullo stato del suo ginocchio la diranno solo i prossimi mesi. Il Torino, invece, si ritrova senza il rinforzo in difesa che voleva: la situazione si poteva gestire meglio, senza ridursi agli ultimi giorni di mercato? Probabilmente sì, ma non era neanche così facile, dopo che Maksimovic ha deciso di rompere a metà agosto e il muro della Dinamo Kiev per Vida. Fino a gennaio Mihajlovic gestirà nel ruolo di centrale destro elementi comunque affidabili come Bovo e Rossettini, poi si vedrà se intervenire sul mercato.

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